Quattro buste contenenti cinque proiettili e la foto dell’ex senatore Pd Stefano Esposito con un mirino disegnato sul volto, indirizzate al prefetto Claudio Palomba, allo stesso Esposito e alle agenzie di stampa Ansa e LaPresse, sono state intercettate ieri pomeriggio durante i controlli di sicurezza al centro di smistamento delle Poste di via Reiss Romoli. Le missive, identiche tra loro e quindi riconducibili allo stesso mittente, sono state sequestrate dagli uomini della Questura e consegnate alla Digos, cui è stata affidata l’indagine sull’inquietante episodio.
Così in una nota il sottosegretario di stato alla Difesa On. Raffaele Volpi ha commentato la vicenda: “Esprimo la solidarietà ad un uomo dello Stato come il prefetto di Torino ed al senatore Esposito, che nella diversità delle idee ha avuto ed ha la mia stima e la mia sincera amicizia. Così come condanno fermamente anche le minacce agli organi di stampa, vilmente attaccati oggi. Né la vigliaccheria della minaccia anonima né tantomeno l’utilizzo strumentale e codardo dell’intimidazione possono trovare spazio, in alcuna forma di dibattito e su nessun tema, a prescindere dalla sua importanza.
Ritengo, aggiunge il sottosegretario, che non si possa giungere a momenti già vissuti nella loro drammaticità senza che ci sia la ferma dissociazione da parte di tutti gli interessati alla tematica della TAV. Ho ancora nella memoria le frasi di un’epoca passata dove la giustificazione politica di una certa sinistra raggiunse l’apice nella famosa frase “compagni che sbagliano”. Non vi possono essere tardive reazioni a metodi e mezzi di intimidazione che non trovano giustificazione in alcuna posizione politica anche nel più aspro e duro confronto.
Esprimo sentimenti di indignazione e la condanna, in maniera forte e formale, rispetto a questi atti vigliacchi e verso tutti coloro che non si faranno avanti per condannarli.