Ancora una volta nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una forma di protesta dei lavoratori presso gli aeroporti di Milano proclamata a sorpresa che ha provocato notevoli ed ingiusti danni ai cittadini.
Premetto che quei lavoratori hanno valide ragioni per protestare ma lo strumento utilizzato secondo i suggerimenti di qualche “esperto” mestierante sindacalista ha apparentemente rappresentato una forma di assemblea dei lavoratori protrattasi per alcune ore che concretamente non era altro che uno sciopero selvaggio in piena stagione estiva ed in spregio alle disposizioni riguardanti lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Non si da’ certo un bel biglietto da visita ai tanti cittadini stranieri che vengono in vacanza in Italia, ma soprattutto non si tiene conto che in quel modo si offende la dignità degli altri cittadini senza alcun ritegno.
Non credo che si debbano penalizzare i lavoratori ma ritengo responsabili i tre – quattro sindacalisti che hanno proposto questa iniziativa e che ovviamente rimarranno impuniti, a nulla rilevando i grandissimi danni (e la mancanza di rispetto) verso tutti gli altri cittadini.
Eppure, il principio generale civile e democratico a tutela del diritto di sciopero è quello di colpire il datore di lavoro il quale deve sentirne il disagio, ma non certo danneggiare gli ignari utenti di un servizio pubblico essenziale.
È ora di smetterla con queste eccessive libertà che non risultano un segno di civiltà e di crescita democratica.
Questi sindacalisti, o pseudo tali, devono prima conoscere le elementari regole di democrazia che non consentono di danneggiare la libertà e dignità altrui per far valere un proprio diritto.
Si ribadisce che il disagio lo deve sentire il datore di lavoro.
Quando invece si strumentalizza tutto – anche i lavoratori ! – per raggiungere i propri scopi a volte malcelati che poco tutelano i diritti dei lavoratori, bisogna porre un freno con serietà e fermezza.
Tutto questo avrebbe dovuto farlo il sindacato negli anni al quale è stata riconosciuta la totale libertà con la mancata attuazione di quanto disposto dall’art. 39 Costituzione, evitata nei primi tempi per motivi nobili e democratici, ma poi nel tempo successivo soltanto per becere ragioni politico sindacali.
Continuare a far finta di niente significa non aver rispetto dei lavoratori, ma confermare che “l’andazzo” è voluto soltanto a garanzia di alcuni sindacalisti che evidentemente non conoscono quali dovrebbero essere i principi sacri del sindacato che è e resta il sale della democrazia.
Si deve intervenire senza più procrastinare, impedendo che a turno qualche sindacalista si senta libero di poter promuovere iniziative disinvolte che penalizzano milioni di cittadini.
Senza il rispetto degli altri non c’è possibilità di crescita civile e democratica e i sindacalisti, che per raggiungere i propri scopi, non si pongono alcun scrupolo non sono degni di svolgere quel ruolo.
di Antonio Belsito
Avvocato giuslavorista