Un imponente quantità di acqua è fuoriscita da una grossa falla creatasi sulle pareti della diga sul fiume Dnipro. La diga separa le forze russe da quella ucraine. Gli abitanti dei villaggi circostanti sono stati costretti ad allontanarsi. Le parti in guerra si sono accusate vicendevolmente.
L’Ucraina ha affermato che la Russia ha commesso un deliberato crimine di guerra facendo saltare in aria la diga Nova Kakhovka, risalente all’era sovietica. Il Cremlino ha, invece, incolpato l’Ucraina, sostenendo che l’evento della diga avrebbe dovuto distrarre le forze russe dall’annunciata controffensiva di Kiev.
Alcuni funzionari russi hanno affermato che la diga è, invece, crollata da sola.
Nessuna delle due parti ha dimostrato con prove concrete la propria innocenza. La Convenzione di Ginevra vieta esplicitamente di prendere di mira le dighe a causa del pericolo per i civili.
Centinaia di persone sono state evacuate dagli insediamenti lungo il tratto meridionale del fiume Dnipro mentre le inondazioni hanno sommerso strade e abitazioni.
La Casa Bianca ha affermato di non poter stabilire la causa della distruzione della diga. Il portavoce John Kirby ha riferito che ci potrebbero essere molti morti tra i civili.
Sulla sponda russa del Dnipro, il sindaco di Nova Kakhovka ha dichiarato che il livello dell’acqua è salito fino a 11 metri.
La piccola città di Oleshky, sulla riva del Dnipro controllata dai russi, è stata quasi completamente allagata, ha detto un funzionario russo.
La diga fornisce acqua ad una vasta area di terreni agricoli dell’Ucraina meridionale, compresa la penisola della Crimea occupata dai russi. L’acqua serve anche a raffreddare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, anch’essa controllata dai russi.
Il vasto bacino dietro la diga è una delle principali caratteristiche geografiche dell’Ucraina meridionale, lungo 240 km e largo 23 km. Una distesa di campagna si estende a ventaglio nella pianura alluvionale sottostante, con i villaggi bassi sulla sponda meridionale controllati dai russi.
La distruzione della diga è un conclamato disastro umanitario nel bel mezzo di una zona di guerra. Il disastro ha ridisegnato le linee del fronte proprio mentre l’Ucraina si apprestava a sferrare la tanto annunciata controffensiva. Il presidente Volodymyr Zelenskiy ha dichiarato in un’intervista pubblicata sabato scorso che l’Ucraina era pronta a scatenare la sua tanto annunciata grande controffensiva, utilizzando carri armati e veicoli corazzati appena forniti dagli occidentali.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha detto che i militari russi hanno disinnescato i primi tre giorni dell’offensiva ucraina, causando la morte o il ferimento di almeno 3.700 soldati ucraini.
L’Ucraina ha respinto le dichiarazioni russe etichettandole come fake news.
La Russia controlla la diga dall’inizio dell’invasione, sebbene le forze ucraine abbiano riconquistato la riva settentrionale del Dnipro lo scorso anno.
“La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka conferma al mondo intero che i russi devono essere espulsi da ogni angolo della terra ucraina”, ha scritto Zelenskiy su Telegram.
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha definito la distruzione della diga “un atto oltraggioso, che dimostra ancora una volta la brutalità della guerra della Russia in Ucraina”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che le Nazioni Unite non hanno informazioni i su come la diga possa essere stata violata.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si incontrerà martedì prossimo per discutere della diga su richiesta sia della Russia che dell’Ucraina.
L’Ucraina ha accusato la Russia di un “atto di terrorismo ecologico e tecnologico” mentre la Russia l’ha definita un “atto di sabotaggio compiuto dall’Ucraina”.
Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha parlato di “sabotaggio deliberato da parte ucraina”.
I funzionari russi insediati nei villaggi hanno fornito versioni contrastanti: alcuni hanno affermato che la diga era stata colpita da missili ucraini durante la notte, altri che era crollata da sola a causa di danni precedenti.
L’Aiea (agenzia internazionale per l’energia atomica) ha riferito che la centrale nucleare di Zaporizhzhia dovrebbe avere abbastanza acqua per raffreddare i suoi reattori per “alcuni mesi”, grazie ad un bacino non direttamente dipendente dalla diga in questione.
Circa 22.000 persone che vivono in 14 insediamenti nella regione di Kherson sono a rischio di inondazioni, ha riferito l’agenzia di stampa russa RIA.