I servizi segreti tedeschi, Federal Intelligence Service o BND, sono sotto l’occhio ciclone da parte dell’opinione e della politica per non aver anticipato la rapida ascesa dei talebani in Afghanistan. I critici di ogni fazione politica hanno descritto la situazione in Afghanistan come un “disastro” per gli interessi tedeschi e hanno messo in dubbio l’efficacia e la competenza del BND.
In una dichiarazione al Bundestag lo scorso giugno, il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha insistito sul fatto che era “inconcepibile” che i talebani “sarebbero stati, nel giro di poche settimane, in grado di prendere il potere” in Afghanistan. Nelle settimane successive, altri membri del gabinetto della cancelliera Angela Merkel hanno fatto eco alla dichiarazione di Maas. Ora secondo l’analisi fatta dall’emittente nazionale tedesca Deutshe Welle (DW) sembrerebbe che in Afghanistan ci siano ancora tantissime persone impegnate a fare gli interessi della Germania mentre militari, diplomatici e agenti dei servizi sono ritornati frettolosamente a casa.
Nel suo resoconto sul BND in Afghanistan il giornalista DW Marcel Fürstenau cita un ex ufficiale dell’intelligence del BND Gerhard Conrad, il quale afferma che l’agenzia di spionaggio non aveva fonti sul campo. Altri, tra cui il ricercatore dell’Università di Londra Jan Koehler, hanno detto a Fürstenau che i servizi segreti tedeschi non sono riusciti a cogliere le più evidenti e semplici situazioni, dalle dinamiche della società alla conclamata mancanza di fiducia tra le forze di sicurezza afghane nel proprio governo.
La possibilità di un’indagine parlamentare ufficiale sul BND in Afghanistan è fortemente plausibile nelle prossime settimane, afferma Fürstenau. Diversi membri di alto livello del governo della cancelliera Merkel dovrebbero testimoniare a porte chiuse durante l’indagine. Anche la cancelliera di ferro potrebbe essere chiamata a testimoniare dopo aver lasciato l’incarico, conclude il giornalista.