Il giorno dopo l’annuncio dell’uscita degli Usa dall’accordo nucleare, continua a salire la tensione tra Iran e Israele.
Nella notte si sono udite esplosioni alla periferia sud di Damasco mentre alcuni caccia sorvolavano la zona: potrebbe esser stata la risposta israeliana al lancio dei 20 razzi lanciati contro le sue postazioni militari sul Golan.
Secondo quanto riportato dal portavoce israeliano Jonathan Concricus, le forze iraniane hanno attaccato poco dopo la mezzanotte ora locale e “ha preso di mira diverse basi militari”. È la prima volta che Israele accusa direttamente gli iraniani per un attacco dalla Siria. Tuttavia il portavoce ha precisato che “non ci sono state vittime e i danni sono limitati”, anche grazie al fatto diversi razzi sono stati intercettati dallo scudo anti-missile Iron Dome.
Non sono stati colpiti gli insediamenti civili sul Golan. Non è ancora chiaro se l’attacco sia, a sua volta, una rappresaglia per il bombardamento della base aerea T4 in Siria di metà aprile in cui morirono sette iraniani e di cui Damasco e Teheran hanno accusato Israele. In precedenza, però, l’artiglieria israeliana aveva preso di mira postazioni del regime siriano alla periferia di Quneitra, sul Golan, e l’esercito aveva comunicato che sarebbero stati colpiti obiettivi iraniani. Del resto l’intelligence di Israele aveva avvertito di un rischio escalation nell’area dopo il ritiro di Trump dall’accordo sul nucleare, anche se questo non dovrebbe portare a un vero conflitto con Teheran.