Con il lancio prova di un missile che ha volato per più di 500 chilometri, gli Stati Uniti sono entrati coraggiosamente in un futuro che i leader del passato avevano cercato di evitare.
L’annuncio è arrivato in un breve comunicato stampa del Pentagono inviato ai media ieri dopo mezzogiorno: “Il 18 agosto alle 14:30 Pacific Daylight Time, il Dipartimento della Difesa ha condotto un test di un missile da crociera configurato in modo convenzionale a San Nicolas Island, in California. Il test ha avuto successo. Il missile è stato sparato dal suo lanciatore mobile a terra e ha colpito con precisione il bersaglio dopo oltre 500 chilometri di volo. I dati raccolti e le lezioni apprese da questo test saranno utili per lo sviluppo delle future capacità a medio raggio “.
Il missile era una “variante del missile da crociera Tomahawk Land Attack”, ha detto a Military.com il tenente colonnello Robert Carver, un portavoce del Dipartimento della Difesa. E’ stato lanciato dalla Marina degli Stati Uniti e dall’Ufficio delle capacità strategiche del Dipartimento della Difesa.
L’esercito ha, quindi, raggiunto il limite dei 500 km e starebbe sviluppando un’arma di artiglieria di prossima generazione chiamata Precision Strike Missile (PrSM). Il PrSM è un sostituto a lungo raggio per i missili attualmente lanciati dal sistema di missili a lancio multiplo M270A1 dell’esercito, o MLRS, e dal sistema di missili ad alta mobilità M142 o HIMARS.
Finora, il PrSM ha un’autonomia ufficiale di 499 chilometri. Questo perché i missili con distanze più lunghe – tra i 500 e i 5.500 chilometri – furono considerati negli anni ’80 pericolosi e destabilizzanti. Gli Stati Uniti e la Russia firmarono, infatti, il Trattato Inf, sulle forze nucleari a raggio intermedio, oggi non più valido.