Draghi bacchetta Tria e la Commissione Ue annuncia le previsioni a ribasso del Pil italiano per prossimi anni

Secondo l’agenzia Reuters, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi avrebbe detto al Ministro delle Finanze italiano Giovanni Tria, a porte chiuse dopo la riunione dell’Eurogruppo, che l’alto debito pubblico italiano necessita  un grado di disciplina fiscale serio.

Draghi aveva già espresso preoccupazioni sulla situazione italiana durante la conferenza stampa alla Bce lo scorso 25 ottobre. In particolare, aveva sottolineato che il punto di rischio maggiore riguarda il sistema bancario che potrebbe essere colpito dalla perdita di valore dei titoli di Stato, i cui prezzi calano con il salire dei tassi d’interesse. Il ministro italiano Giovanni Tria dopo aver avuto la “tiratina d’orecchie” dall’influente presidente della Bce ha ribadito che le decisioni di Roma non cambiano: “io sono un economista e un politico ma sono qui come politico”. Il ministro Tria ha fatto intendere che deve mantenere la posizione e difendere le decisioni del governo gialloverde.

A peggiorare la situazione italiana ha contribuito anche l’Istat che ha riferito i dati sull’’indicatore statistico che anticipa l’andamento dell’economia evidenziando un’ulteriore flessione, segnalando la persistenza di una fase di debolezza del ciclo economico, dopo che il Pil del terzo trimestre è risultato piatto.

Poi sono arrivate le  previsioni Ue tagliano il Pil 2018 da 1,3% a 1,1%, e ritoccano quello 2019 da 1,1% a 1,2%. “Dopo una crescita solida nel 2017 l’economia italiana ha rallentato nella prima metà di quest’anno per l’indebolimento dell’export e della produzione industriale. Una ripresa degli export e una maggiore spesa pubblica sosterranno la crescita moderatamente ma l’associato rischio nel deficit, assieme ad interessi più alti e considerevoli rischi al ribasso, mette in pericolo la riduzione dell’alto debito”, si legge nel testo. Per quanto riguarda il 2019, “ci si aspetta che ritardi nell’implementazione e colli di bottiglia amministrativi ritardino l’impatto di crescita moderato delle misure” della manovra. “La ripresa degli investimenti privati è prevista rallentare per il dissolversi dei venti di coda della politica monetaria e degli incentivi fiscali, e a causa delle imprese che affrontano condizioni di credito più strette, legate all’impatto dello spread sulla fornitura di credito”, prosegue la Commissione.

“Nel 2020 il Pil è previsto crescere dell’1,3% sostenuto dagli investimenti, specialmente nel settore edile. Le esportazioni dovrebbero crescere ampiamente in linea con il mercato, mentre gli esportatori italiani  dovrebbero mantenere la loro posizione competitiva, contenendo le perdite del 2018”, scrive la Commissione.

Aumenta il deficit: stimato oltre il 3% nel 2020 La Commissione Ue rivede al rialzo le stime sul deficit italiano: nel 2018 dall’1,7% previsto in primavera sale a 1,9%, per poi schizzare al 2,9% nel 2019 “a causa delle misure programmate” come reddito di cittadinanza, riforma Fornero e investimenti pubblici che “aumenteranno significativamente la spesa”.

Nel 2020 sfonda il tetto del 3%, raggiungendo il 3,1%. La Ue precisa che tale cifra non tiene in considerazione la clausola di salvaguardia, cioè l’aumento dell’Iva, data la “sistematica sterilizzazione”. Il debito resta alto “A causa del deterioramento del bilancio, unito ai rischi al ribasso sulla crescita, l’alto debito italiano rimarrà stabile attorno al 131% su tutto il periodo delle previsioni” cioè 2018, 2019 e 2020, scrive la Commissione nelle nuove previsioni economiche autunnali.

L’Italia si conferma inoltre ultima per crescita in tutta Europa sia per il 2018 che per il 2019 e il 2020. Con l’1,1% quest’anno, persino il Regno Unito nonostante le difficoltà legate alla Brexit fa meglio con l’1,3%. Nel 2019, allo stesso livello di Pil dell’1,2% dell’Italia ci sarà solo Londra ma ormai sarà già fuori dall’Ue. La peggiore crescita dopo l’Italia sarà l’1,5% del Belgio, secondo con l’1,4% anche nel 2020 dietro l’1,3% italiano. Disoccupazione in calo La disoccupazione nell’eurozona e nell’Ue continua a calare, per scendere al livello record sotto la barra dell’8% nel 2019 (7,9% nei 19 e 7% nei 27) e sotto quella del 7% nel 2020 (7,5% nei 19 e 6,6% nei 27), che sarebbe il livello più basso mai raggiunto dall’inizio delle serie statistiche nel 2000. Per il 2018 il tasso è dell’8,4% nell’eurozona e del 7,4% nell’Ue. La creazione dell’occupazione invece rallenta, per mancanza di mano d’opera e per una crescita più lenta, con l’1,1% nel 2019 e lo 0,9% nel 2020 nell’eurozona.

La Commissione Ue prevede “solo un lento miglioramento” per il mercato del lavoro in Italia, e rivede leggermente al ribasso le stime della disoccupazione: dal 10,8% nel 2018 previsto la scorsa primavera si scende al 10,7%, e dal 10,6% del 2019 si cala al 10,4%, per poi arrivare al 10% nel 2020.

Moscovici, “la qualità del lavoro della Commissione Ue e la sua imparzialità non possono essere messe in causa”, per questo le stime di Bruxelles, sono diverse da quelle del governo italiano, “non devono prestarsi alla minima polemica. L’Italia non è stata oggetto di un trattamento particolare ma ha avuto lo stesso di tutti gli altri Paesi”, con cui sono abituali scarti tra le previsioni. “L’Italia non è sola in questa situazione”,  c’è già stata anche “con i governi precedenti”.

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria critica l’analisi dell’Ue definendola parziale e non attenta.

Secondo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “le previsioni di crescita della Commissione Ue per il prossimo anno sottovalutano l’impatto positivo della nostra manovra economica e delle nostre riforme strutturali. Andiamo avanti con le nostre stime sui conti pubblici, sulla crescita che aumenterà e sul debito e il deficit che diminuiranno. Non ci sono i presupposti per mettere in discussione la fondatezza e la sostenibilità delle nostre previsioni” scrive il premier precisando che  “il deficit diminuirà con la crescita e questo ci permetterà di far diminuire il rapporto debito/PIL al 130% nel prossimo anno e fino al 126,7% nel 2021”.

Domani Tria incontrerà a Roma il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno.

Draghi bacchetta Tria e la Commissione Ue annuncia le previsioni a ribasso del Pil italiano per prossimi anni

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