Secondo quanto riportato dall’agenzia NOVA, il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha avvertito che il paese potrebbe essere colpito a breve da un attacco terroristico, ed ha aggiunto che aeroporti, porti ed altri luoghi pubblici costituiscono i bersagli più vulnerabili.
La minaccia terroristica “avanza molto rapidamente”, ha detto il capo dello Stato, che martedì ha annunciato un incontro di emergenza dei vertici della sicurezza nazionale per fronteggiare efficacemente la minaccia. “E’ un bene poter anticipare che ci sarà un attacco”, ha detto il presidente. “(I terroristi) probabilmente si faranno esplodere nei luoghi dove le persone sono solite concentrarsi, come aeroporti, moli, parchi. È quello che è successo a Mindanao”, ha detto Duterte.
“Alle forze di sicurezza, alle Forze armate filippine e alla Polizia nazionale dico che nelle questioni relative alla sicurezza e al terrorismo non verrà chiesto né concesso alcun quartiere”, ha detto ancora Duterte, che ha poi chiesto ai cittadini di tenere alta la guardia contro eventuali minacce. Il Congresso delle Filippine ha approvato il mese scorso la proroga di un anno della legge marziale in vigore a Mindanao, teatro per mesi della battaglia per la città di Marawi tra Esercito e milizie islamiste.
Il presidente filippine, Rodrigo Duterte, aveva chiesto alla Camera bassa di prorogare per un altro anno la legge marziale in vigore nel sud del paese, giustificando la richiesta con l’intensificarsi della rivolta dell’organizzazione paramilitare Nuovo esercito popolare, affiliata al partito comunista . La legge marziale è stata proclamata il 23 maggio scorso per due mesi in seguito a un attentato del gruppo islamico Maute a Marawi; a luglio era stata confermata fino al 31 dicembre.