E adesso, si parte con l’Oil & gas italiano
L’Oil & Gas italiano è una grande ricchezza non sfruttata. Serve far ripartire l’indotto energetico italiano, lavoreremo in questa direzione appena scatterà la ripresa
(di Michele Marsiglia) Inutile nascondere che la settimana che sta per concludersi, nonostante la quarantena ormai quasi alla fine, e questo fastidioso periodo Covid19, è stata piena di soddisfazioni e di risultati.
La riconferma dell’A.D. ENI, Claudio Descalzi, per un ulteriore mandato, la stampa tutta, nazionale ed internazionale che ringrazio nell’averci aiutato e supportato nel fornire notizie e spiegazioni su quello che sta accadendo al Petrolio, in questo delicato momento, e come le dinamiche generali stanno influenzando i mercati dell’energia.
Personalmente, a parte la situazione epidemica che coinvolge lo stato d’animo e la preoccupazione di tutti, non posso considerare questo momento negativo.
Non voglio utilizzare retorica che in un momento negativo c’è sempre il lato positivo, ma è giusto che se il positivo esiste, mi sento una responsabilità nei confronti del settore che rappresento e con tanti con cui lavoro e mi danno fiducia e danno fiducia in primis a FederPetroli Italia, di condividere questa onda di positività.
Questo periodo ha portato le aziende ad un più intenso confronto, le aziende sono fatte di persone, si è potuto, per forza di cose, interagire e confrontarsi di più e sempre per la situazione, le menti imprenditoriali hanno dato il meglio per mantenere e gestire le aziende in questo brutto momento e con una cosa in particolare: creando nuovi business e nuove idee.
Ho avuto l’opportunità, ovviamente con più calma e non con la freneticità giornaliera che investe nella normalità tutti, di confrontarmi ed organizzare con terzi i futuri sviluppi petroliferi, o meglio energetici e, le nuove azioni che saranno sul nastro di partenza appena le Istituzioni internazionali daranno il via a questa imminente riapertura dei giochi.
Non dimentichiamo la Libia e gli investimenti, le gare, gli incontri a cui siamo interessati e abbiamo lasciato in standby qualche mese fa, i nuovi sviluppi nella Penisola Arabica con il Medio Oriente oggi più fiducioso in questo piccolo e splendido Paese chiamato Italia, e ovviamente l’Oil & Gas nazionale.
Sto parlando del petrolio e del gas Italiano e di tante forme di energia che in Italia si possono sfruttare, ma che una sbagliata Strategia Energetica Nazionale (S.E.N.) comporta un mancato lavoro per tante aziende dell’indotto petrolifero che sono costrette a perseguire altri mercati in altri Paesi, e con tristezza e dispiacere, non poter esercitare la propria professionalità ed il proprio know-how in Italia.
Questo sarà uno degli obiettivi condivisi da tanti, e per FederPetroli Italia sarà una mission chiara e definita che non può più attendere, far ripartire l’indotto energetico italiano.
E visto che oggi ci sono rapporti certamente più consolidati di anni fa, anche noi abbiamo avuto una crescita, e le aziende hanno affinato approcci diversi nel mercato, oggi ENI può e dovrà essere la nostra ‘Madre Energetica’ che, per mano, dovrà rappresentare il nostro cavallo di battaglia per far ripartire l’indotto impressionante e considerevole del petrolio e del gas in Italia.
Ci dovrà essere un impegno di tutti, il lavoro di un’Organizzazione come FederPetroli Italia è quella di parlare, discutere, mediare linguisticamente, far capire e portare all’attenzione delle Istituzioni e delle comunità territoriali che cosa è l’energia in Italia, una parola che si usa ma non la si conosce.
Questo non vuole dire andare contro una politica green, anzi, vuol dire affiancarsi alle politiche energetiche per il miglioramento di un Paese.
È una vergogna che parliamo di Libia, Arabia Saudita, Mare del Nord, Egitto e tanti altri Paesi per importanti sviluppi e cantieri e nella nostra Italia, l’energia non esiste, non solo, siamo uno dei Paesi al mondo dove la bolletta energetica delle famiglie italiane è tra le più alte.
Siamo un Paese ricco di risorse minerarie, ricco di risorse energetiche, bacini marini, morfologia di alcune zone ricche di idrocarburo, elementi naturali che sono indispensabili anche per altre forme di energia, ma di tutto questo non sfruttiamo niente.
Molte aziende energetiche sono scappate dall’Italia, ma tante sono anche arrivate, e hanno investito i propri capitali. Inglesi, americani, mediorientali, libanesi, greci e tanti altri hanno investito, hanno prodotto PIL, hanno prodotto ricchezza ed occupazione per il nostro Paese, abbiamo una responsabilità e la politica nazionale ancora di più.
Questo è il momento giusto, e non solo con ENI, ma l’industria petrolifera e le compagnie internazionali sono vicine a questa Italia che dovrà produrre più Energia.
L’Azione delle prossime settimane sarà definire con le aziende le road-maps più idonee e all’avviso efficienti per portare avanti questo sviluppo operativo, definiremo la logistica e gli oleodotti e gasdotti, le infrastrutture, lo sfruttamento delle risorse a terra ed in mare, la raffinazione, lo stoccaggio, la distribuzione ed i piani finanziari per una giusta regolamentazione.
L’Oil & Gas italiano è una grande ricchezza non sfruttata, sarà compito di una squadra grande e determinata portare più energia al nostro Paese, ma l’impegno deve essere di tutti.