Elettrico? Sì, ma la geotermia è più ecosostenibile

di Andrea Cascia

Ormai non si parla di altro: “elettrico”. Le applicazioni in questo campo sono infinte e ad oggi è l’unica alternativa possibile alle tradizionali fonti di energia. Quindi parliamo di rinnovabili, cioè fonti energetiche che, a differenza del carbone, petrolio, gas naturale, uranio e plutonio, possono essere utilizzate in modo quasi infinito.

Quindi, non occorre soltanto andare verso l’elettrico, ma è necessario che tale energia sia il risultato di processi produttivi che non danneggino il pianeta e soprattutto il nostro ambiente.

Allora è importante tirare in ballo il concetto di “green economy”. Per farlo possiamo fare riferimento all’ultimo discorso di Mrs. Inger Andersen, Under-Secretary-General of the United Nations and Executive Director of the United Nations Environment Programme, tenuto in occasione del “Launch of Emissions Gap Report 2023” – Nairobi, KENYA.

Il rapporto, come prevedibile, denuncia un continuo peggioramento dell’emissione di gas serra e l’aumento delle temperature medie, con manifestazione di conseguenti fenomeni meteorologici di natura estrema. Continua, pertanto, il sostegno della maggior parte dei Paesi alle politiche in favore di interventi mirati al contrasto di questi fenomeni, ma allo stesso tempo si dà il via libera a progetti di tutt’altra natura. In maniera utopistica, proprio i Paesi responsabili della maggior parte delle missioni dovrebbero impegnarsi maggiormente nella risoluzione del problema. Un problema che riguarda tutti i popoli e che, soltanto, lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie di produzione energetiche cosiddette pulite permetteranno, se non del tutto, una buona mitigazione del problema.

Quindi la soluzione è trasformare tutto in elettrico? E’ possibile? Le attuali tecnologie di produzione non sono in grado di garantire il fabbisogno in questo senso. New York, durante il periodo estivo, subisce diversi black-out elettrici, dovuti all’aumento della richiesta energetica. In tale ottica occorre perseguire, pertento, soluzioni sostenibili già applicabili con tecnologie mature in grado di far risparmiare energia, come ad esempio lo sfruttamento della geotermia del sottosuolo.

L’esperienza di Evensource in Usa

Eversource, una compagnia elettrica del Massachusetts, sta attuando un progetto per creare una rete sotterranea di tubature che sfrutterà la geotermia per alimentare 40 edifici della cittadina di Framingham. L’acqua dei condotti non arriva direttamente nei radiatori delle case, ma trasporta l’energia termica immagazzinata nel terreno che, attraverso un sistema di scambiatori, permette alle pompe di calore di lavorare in maniera più efficiente e quindi di utilizzare meno energia elettrica. Per lo stesso principio, il fluido può poi essere reimpiegato per trasportare il calore delle abitazioni, durante il periodo estivo, nel sottosuolo che sarà in grado di stoccarlo per il successivo impiego nel periodo invernale.

L’intento della compagnia è quello di studiare il funzionamento di questo impianto per due anni, al termine dei quali valutare se può rappresentare un modello commerciale da replicare. L’impegno finanziario iniziale è oneroso e si aggira intorno a 14 milioni di dollari, ma il sistema, che trova il suo punto di forza proprio nel collegare in rete edifici differenti con fabbisogni diversi.

Subscribe to our newsletter!

Elettrico? Sì, ma la geotermia è più ecosostenibile

| ATTUALITA' |