Elezioni, all’estero oltre 4mln di italiani: potranno indicare 18 parlamentari

Il prossimo 4 marzo gli italiani residenti all’estero  eleggeranno dodici deputati e sei senatori. Oggi la Farnesina, che gestisce assieme al Viminale il voto dei nostri connazionali fuori dai confini italiani, ha comunicato i numeri relativi a questi elettori. Si deve distinguere tra chi è residente a lungo termine all’estero (che si è perciò iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero o AIRE) e chi invece si trova fuori dall’Italia per un periodo breve (non inferiore, però, ai tre mesi).

Questi ultimi, ha fatto sapere oggi la Farnesina, sono 30.848. Questi sono i connazionali all’estero che hanno esercitato, entro il 31 gennaio, una specifica opzione, decidendo di non rientrare nei loro comuni italiani per votare.Londra si conferma la circoscrizione con il maggior numero di elettori temporanei (oltre 4 mila) seguita da Bruxelles, Parigi, Madrid e L’Aja.

Ben più consistenti sono i numeri degli italiani iscritti all’AIRE: sono 4.282.990 (700mila in più rispetto al 2013). Non è detto che voteranno tutti: cinque anni fa, furono in poco meno di un milione ad esprimere la loro preferenza.

Quattro sono le circoscrizioni estere

Se per l’Italia la legge elettorale ‘Rosatellum’ prevede un sistema maggioritario-proporzionale, per il resto del mondo ci sono apposite regole. La circoscrizione estera è a sua volta suddivisa in quattro aree, ognuna delle quali elegge un certo numero di parlamentari.

L’Europa (Turchia e Russia comprese) indicherà 5 deputati e 2 senatori.

l’America Meridionale 4 e 2.

l’America del Nord e del Centro 2 e 1.

La residua regione, che comprende Africa e Asia, 1 e 1.

I numeri appena elencati sono il risultato della legge n. 459 del 2001, secondo cui “in ciascuna delle ripartizioni estere è eletto un deputato e un senatore”, i quali sono il minimo per ognuna delle quattro aree. “Gli altri seggi sono distribuiti tra le stesse ripartizioni in proporzione al numero dei cittadini italiani che vi risiedono, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti”.

Il voto avviene per corrispondenza. In alternativa, il cittadino italiano residente all’estero poteva optare (entro il decimo giorno successivo alla indizione delle elezioni) per il voto in Italia, nel municipio nelle cui liste elettorali è iscritto (quando si decide la residenza all’estero, infatti, si rimane comunque iscritti in un apposito albo del proprio comune italiano). L’elettore riceve una busta al suo indirizzo estero, vota e rispedisce il plico al Consolato di residenza, che lo girerà ad un apposito centro di raccolta in Italia. Fanno eccezione i Paesi (come Libia e Iraq) dove le condizioni non permettono di votare in maniera sicura per posta: gli elettori devono quindi votare, per forza di cose, in Italia.

 

Elezioni, all’estero oltre 4mln di italiani: potranno indicare 18 parlamentari

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