(di Massimiliano D’Elia) E’ importante vedere la nostra Europa con occhi non europei sotto il profilo geopolitico: ciò potrebbe arricchire la nostra conoscenza, darci una seconda opinione, prima di grandi eventi quali sono le elezioni politiche.
L’Europa, oggi, è in attesa delle elezioni politiche italiane del 4 marzo.
Per l’Italia, l’analisi geopolitica riporta agli importanti indicatori al 25 giugno, ovvero all’esito delle elezioni amministrative dove lo scenario politico per il controllo del Parlamento si è complicato.
In 59 comuni ha prevalso la coalizione di centrodestra composta da Forza Italia e Lega Nord.
In 67 comuni ha prevalso il centro sinistra, ma ciò è stata considerato un risultato debole.
In 8 comuni appena, ha vinto il Movimento 5 stelle nonostante la sua forza sia concentrata proprio sui comuni.
Tutti i partiti stanno cercando di formare coalizioni per raggiungere l’agognata maggioranza, prima delle prossime elezioni di marzo, ma incontrano non poche difficoltà, specialmente nel condividere programmi ed opinioni.
I partiti o movimenti euroscettici sono il Movimento 5 stelle e la Lega Nord.
Il Partito Democratico (PD), secondo le analisi, sta cercando di trovare una via d’uscita per rimanere sulla scia di un partito che comunque ha governato nel bene o nel male, portando il Paese ad una crescita flebile ma incoraggiante.
La riforma elettorale, il “rosatellum” potrebbe portare l’italia di fronte a una coalizione di governo non omogenea (venne definita “messy coalition”, analisi già fatta da PRP Channel la scorsa estate).
Le previsioni di voto ora danno il PD al 23%, il Movimento 5 Stelle al 27, 2, Forza Italia e Lega Nord intorno al 14% ciascuna.
Le coalizioni:
Centrodestra al 37,5%
Centrosinistra al 27,9%
Movimento 5 Stelle con Liberi e Uguali e altri al 34,6%
Ciò vuol dire che nessuna forza politica, presa a sè stante, sarebbe in grado, da sola, di governare.
Sappiamo, però, che le condizioni potrebbero cambiare fino alle elezioni, ma al momento la parola “messy”, rimane presente nei timori di tutti: c’è tempo prima delle elezioni, ma la volontà dei singoli partiti diventa determinante. La parola d’ordine “bipartisan” è “niente inciuci”, ovvero in difetto di maggioranza si ritorna alle urne. Uno scenario preoccupante che vedrebbe l’Italia in un momento di flebile crescita, dove i mercati e gli investitori chiedono stabilità, permanere nella instabilità tipica italiana.