Emergenza immigrazione: Meloni convoca il Cisr permanentemente per un maggiore coivolgimento di servizi segreti e dicasteri strategici

(di Francesco Matera) All’ultimo Consiglio dei ministri il premier Giorgia Meloni ha detto che occorre “stringere le maglie, dare segnali chiari ai trafficanti e serve un coordinamento tra noi nell’attività di contrasto ai flussi illegali di migranti. Già alla fine di questo consiglio dei ministri è convocata una riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr), che ben si presta a essere la sede di questo raccordo. E da oggi è convocato permanentemente”. Il Cisr di solito si riunisce due volte l’anno, mentre ora si riunirà una volta a settimana, fino a nuova disposizione.

Convocare il più altro Comitato interministeriale per la sicurezza in maniera permanente vuol dire tanto. Vuol dire che occorre davvero stringere la maglie periodicamente tra i dicasteri interessati per cercare di risolvere un problema che può minacciare la sicurezza della Repubblica. E l’ondata di migranti se non arginata può davvero diventare un problema perchè il sistema di accoglienza “in solitaria” messo in atto dall’Italia non regge più. Poi c’è la questione della sicurezza pubblica nelle periferie delle città italiane che desta preoccupazione visti i recenti avvenimenti di cronaca.

Probabilmente si teme che l’ondata anomala di migranti del 2023 (108mila al 23 agosto scorso) non sia solo conseguenza dei conflitti e delle instabilità dell’Africa, ma architettata da una regia straniera, attuata per indebolire e destabilizzare l’attuale governo italiano e di converso anche l’Europa.

L’esecutivo nostrano, di fatto, viene pesantemente messo sotto accusa ogni giorno dalle opposizioni ma anche dai sindaci che, in maniera bipartisan, evidenziano la loro impreparazione ad accogliere i nuovi arrivi. Tutto ciò a fronte di un’Unione europea indifferente.

Il pericolo della regia esterna non è una novità perchè già nella Relazione sull’attività svolta dal 10 febbraio 2022 al 19 agosto 2022, il Copasir, allora presieduto da Adolfo Urso, osservava che era in atto una  guerra ibrida che minacciava l’Unione europea e la sua coesione. Già dopo l’inizio del conflitto erano presi attentamente in esame i flussi migratori correlati alla crisi alimentare, a seguito del blocco russo del grano. La crisi alimetantare era letta come una concausa dell’aumento incontrollato dei flussi migratori destabilizzanti dall’Africa e dal Medio Oriente verso l’Europa. Il Copasir lanciava anche l’allarme sul probabile coinvolgimento della Brigata Wagner, presente in varie arie calde dell’Africa come Libia, Sudan e Sahel.

Alla luce dell’emergenza migranti, nelle stanze di Palazzo Chigi, scrive Libero secondo una fonte anonima, “C’è la necessità di fare in modo che tutto quello che un singolo ministero fa per la Tunisia, che in questo momento è al centro del nostro interesse, sia conosciuto dagli altri“. La fonte dell’eseutivo evidenzia anche che “Sinora non è stato così, e questo ha creato alcuni problemi, anche con i nostri interlocutori laggiù. E poi c’è la necessità di avere uno sguardo più ampio su ciò che sta accadendo”.

La stessa fonte dice a Libero che “Affermare oggi con certezza che c’è una regia che coordina i flussi migratori può essere esagerato, ma il Cisr permette di coinvolgere a pieno titolo i servizi, che in quei territori stanno facendo un ottimo lavoro d’intelligence e ci aiutano a capire cosa sta succedendo davvero”.

A spingere sul maggiore coinvolgimento dei servizi segreti e della diplomazia è stato proprio il Viminale che gestisce i migranti solo una volte arrivati in Italia. Secondo il ministro Piantedosi in Tunisia serve un maggiore lavoro di analisi per capire chi ci sia dietro al numero “anomalo” di arrivi nel nostro Paese. Piantedosi chiede che la diplomazia e i servizi segreti, gli unici che hanno il polso della situazione all’estero, interagiscano il più possibile per limitare le partenze, laddove ci siano i margini di intervento. Ciò, al netto degli accordi fatti tra i governi come quello con la Tunisia che ad oggi non sta però dando i suoi effetti, probabilmente perchè è ancora bloccato il negoziato tra Tunisia e Fondo monetario internazionale per la tranche di aiuti finanziari considerati decisivi per evitare la bancarotta al governo di Saied.

Il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica

Il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr), fondato con la riforma dei servizi segreti nel 2007 dal secondo governo Prodi, ha funzioni di consulenza, proposta e deliberazione in materia di sicurezza. A presiederlo è il presidente del Consiglio dei ministri mentre il segretario è il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), dott.ssa Elisabetta Belloni. Ne fa parte l’autorità delegata ai servizi, il sottosegretario alla Pdc Alfredo Mantovano, e i ministri di Esteri, Interno, Difesa, Giustizia, Economia, Sviluppo economico e Transizione ecologica. Possono essere chiamati ad intervenire anche i direttori delle due agenzie di sicurezza, AISE ed AISI. Naturalmente in base agli argomenti trattati di volta in volta possono essere convocate anche altre autorità di riferimento.

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