Di fronte all’incapacità della politica spesso interviene la magistratura per indagare sulle cause dell’inettitudine, in altre occasioni, quando oramai è dichiarata “l’emergenza” intervengono i militari. Infatti martedì prossimo in Regione ci sarà un primo incontro tra l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, tecnici della Difesa e della stessa Pisana per vagliare tante ipotesi, una fra tutte quella di allestire in aree militari dismesse dei centri di trasferenza. L’idea è stata lanciata dalla Regione alla Difesa che si è messa subito al lavoro al servizio della Capitale individuando dieci aree tra Roma e provincia: una delle quali a Castel Romano, in città, le altre sette fuori tra Bracciano, Sant’Oreste, Rocca di Papa, Tarquinia e Pomezia.
L’amministratore di Ama , Zaghis, scrive il Messaggero, sta cercando anche soluzioni alternative, spera di trovare quattro siti negli altrettanti quadranti della Capitale, anche nella città metropolitana.
La Difesa, però, ha voluto subito chiarire la propria posizione: solo aiuto logistico, i militari non faranno alcuna raccolta di pattumiera come avvenuto anni fa durante l’emergenza in Campania. Poi c’è un altro problema non secondario, ovvero la modalità giuridica per cambiare destinazione ad aree, che pur dismesse, restano militari.
L’idea ha sollevato le proteste dei sindaci delle aree militari interessate. Il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, ha fatto sapere: “I siti militari non sono idonei per svolgere attività di stoccaggio. Sono pronto come primo cittadino e siamo pronti come comunità a respingere questo ennesimo attacco da parte di chi ha creato il problema ed oggi non è in grado di risolverlo”.
Da Bracciano ripete gli stessi concetti il collega Armando Tondinelli: “Sono pronto a scendere in piazza con tutta Bracciano“.
Problemi si rilevano anche nella scelta dei siti militari. L’ex base dell’Aeronautica di Monte Cavo è prospiciente a un’area archeologica e non ha strade adeguate per il transito di camion. A Bracciano l’ex Polveriera San Savino ospiterebbe strutture piene di eternit ed è troppo vicina al centro abitato. A Pomezia l’amministrazione locale punta a trasformare in un parco, con annesso canile, l’ex area militare non lontano da Santa Palomba. Verso Tarquinia poi si valuterebbero sezioni del poligono di Monte Romano (ancora in attività) e l’ex “Centro chimico”, che però andrebbe bonificato.