Le parti svilupperanno una tabella di marcia per perseguire opportunità di business chiave nella transizione energetica.
Eni e il Governo del Ruanda hanno firmato un memorandum d’intesa (MoU) per identificare opportunità congiunte negli ambiti dell’economia circolare, dell’agricoltura e della forestry, dell’innovazione e delle digital information technology.
Nei termini del memorandum, le parti valuteranno la fattibilità di progetti di economia circolare incentrati sulla raccolta dell’olio da cucina esausto e degli oli di scarto, oltre che sulla valorizzazione e il riciclo nella gestione dei rifiuti. Altro ambito di interesse è l’agricoltura, con riferimento alla produzione di bio-feedstock e alla loro trasformazione in prodotti decarbonizzati. Il memorandum include inoltre iniziative legate alla forestry, in particolar modo alla conservazione delle foreste e alla generazione di crediti di carbonio attraverso una serie di attività come la riduzione delle emissioni di CO2 dalla catena del valore legna-combustibile e altre attività.
Tra gli ambiti di cooperazione infine rientrano l’innovazione e le digital information technology indirizzate all’economia circolare, all’agricoltura, alla forestry, all’energia off-grid e ad altre aree di business, come la sostenibilità, la salute, la sicurezza e l’ambiente.
Il memorandum è in linea con l’obiettivo del Ruanda di favorire lo sviluppo economico consentendo la crescita del settore privato e con l’impegno di Eni per contribuire ad aumentare l’efficienza energetica nei Paesi africani, facendo leva su progetti agro-industriali in un contesto sostenibile.
Luigi Ciarrocchi, Direttore CCUS, Forestry e Agro-Feedstock di Eni, ha detto:
“Grazie al MoU, svilupperemo una solida roadmap per realizzare la transizione energetica in settori in cui sia Eni che il Ruanda sono all’avanguardia. Il modello di business che intendiamo implementare in Ruanda si concentra sulla creazione di valore nel lungo termine per tutti gli stakeholder, combinando la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale, per migliorare la qualità della vita delle comunità e favorire lo sviluppo del Paese in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite”.
Commentando la firma, Clare Akamanzsi, CEO del Rwanda Development Board (RDB), ha detto:
“Il governo del Ruanda è impegnato a lavorare con il settore privato per garantire uno sviluppo sostenibile, che è fondamentale per le generazioni presenti e future. La partnership con Eni favorisce il raggiungimento di questo obiettivo. Siamo fiduciosi che insieme realizzeremo azioni tangibili che assicureranno una migliore qualità di vita per il nostro popolo”.
Il modello di business di Eni si focalizza sulla creazione di valore di lungo termine per tutti gli stakeholder, per contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. A questo fine, Eni si impegna a promuovere un uso più razionale delle fonti fossile e un maggiore ricorso a soluzioni rinnovabili e circolari, nel rispetto di quanto previsto dall’Accordo di Parigi.