Eni annuncia che si è tenuta oggi a Dubai la cerimonia di battesimo dell’unità flottante di produzione, stoccaggio e scarico (FPSO) Petrojarl Kong e dell’unità flottante di stoccaggio e scarico (FSO) Yamoussoukro. Le due unità navali aumenteranno in modo significativo la produzione dal giacimento di Baleine, situato al largo della Costa d’Avorio, la più grande scoperta mai realizzata nel Paese.
Alla cerimonia hanno partecipato il Ministro del Petrolio, delle Miniere e dell’Energia della Costa d’Avorio, Mamadou Sangafowa Coulibaly, l’Amministratore Delegato di Petroci, Fatoumata Sanogo, e il Direttore Generale Natural Resources di Eni, Guido Brusco.
Con il battesimo dei mezzi, si entra nel vivo della fase 2 del progetto Baleine, in linea con le tempistiche record della fase 1. Dopo appena 12 mesi in cantiere, in un contesto di mercato sfidante, le unità rinnovate si preparano a salpare per la Costa d’Avorio, dove saranno ancorate a circa 50km dalla costa, affiancando la FPSO Baleine entrata in operazione ad agosto 2023.
Con l’avvio della fase 2, previsto per dicembre 2024, la produzione complessiva dal giacimento di Baleine salirà a 60,000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (pari a 2 milioni di metri cubi di gas associato), incrementando significativamente la produzione attuale.
Il progetto Baleine rafforza il ruolo della Costa d’Avorio nel mercato energetico regionale e internazionale. Inoltre, grazie all’adozione di tecnologie di punta e iniziative all’avanguardia nel settore, disegnate in collaborazione con le istituzioni e già in corso, sarà il primo sviluppo a zero emissioni nette Upstream (Scope 1 e 2) nel continente africano.
Eni opera in Costa d’Avorio dal 2015 dove ha una produzione equity di circa 22.000 barili di olio equivalente al giorno e partecipa in sei blocchi nelle acque profonde ivoriane: CI-101, CI-205, CI-401, CI-501, CI-801 e CI- 802, tutti con lo stesso partner Petroci Holding. La società è attiva nel Paese con iniziative che spaziano dalla produzione di idrocarburi a quella di olio vegetale per la bioraffinazione, oltre che con progetti per migliorare l’accesso alla salute, all’educazione e alla formazione, contribuendo allo sviluppo economico, sociale ed energetico del Paese.