Eni rafforza le attività in Ruanda per creare un hub innovativo della transizione 

Le iniziative si inquadrano nella strategia just transition di Eni per supportare la decarbonizzazione dei Paesi africani

Eni ha firmato oggi a Kigali quattro accordi con il Governo del Ruanda per sviluppare iniziative innovative congiunte negli ambiti dell’agricoltura, della protezione di ecosistemi forestali unici, delle tecnologie e della salute.

Nel settore agricolo, l’accordo sottoscritto con la National Industrial Research and Development Agency (Agenzia Nazionale Industriale per la Ricerca e lo Sviluppo) prevede l’avvio di un progetto pilota per la produzione di varietà di sementi per colture oleaginose e l’uso di droni per l’analisi del suolo e il monitoraggio delle coltivazioni. Il progetto, che rappresenta il primo “laboratorio a cielo aperto” nel continente africano, utilizzerà le più avanzate tecniche di agricoltura di precisione con l’obiettivo di produrre in Ruanda semi di qualità che saranno impiegati nelle iniziative agri-feedstock avviate da Eni in altri Paesi africani, per coltivare materie prime sostenibili su terreni degradati e abbandonati, non in competizione con la catena alimentare. 

Il secondo accordo, con il Rwanda Development Board e la startup tech no-profit Rainforest Connection, si pone come obiettivo la protezione delle foreste e la generazione di crediti di carbonio. Le parti sperimenteranno tecnologie all’avanguardia all’interno di aree con elevati livelli di biodiversità, tra le quali il Volcanoes National Park, ecosistema unico per la presenza di gorilla di montagna. Nella sperimentazione saranno utilizzati droni autonomi e sensori acustici che, tramite algoritmi di intelligenza artificiale, permetteranno di rilevare potenziali minacce, come i tagli illegali o la caccia alle specie protette, rispondendo agli allarmi con interventi mirati immediati.

In ambito salute, Eni Foundation insieme al Ministero della Salute (MoH) e al Ministero delle Finanze e della Pianificazione Economica (MINECOFIN) hanno firmato un accordo triennale per il rafforzamento dei servizi di salute materno-infantili di base, con particolare attenzione alla gestione delle emergenze ostetriche, in quattro distretti del paese: Gisagara, Musanze, Nyagatare e Rulindo, con una popolazione di riferimento di circa 1.5 milioni di persone. I beneficiari previsti sono le madri e i bambini, i gruppi vulnerabili e il personale sanitario. L’iniziativa prevede la realizzazione di infrastrutture sanitarie (reparti maternità) e un programma di sviluppo delle capacità e formazione per le comunità e il personale sanitari, in linea con la missione di Eni Foundation.

Infine, l’accordo di cooperazione tra Eni e il Ministero dell’ICT e dell’Innovazione avrà un ruolo trasversale nel supportare le iniziative nei diversi ambiti di comune interesse: dall’agricoltura di precisione, al monitoraggio del patrimonio forestale, alla salute. Le parti lavoreranno a stretto contatto per diffondere tali tecnologie e creare sinergie con le startup del Paese.

Commentando la firma, Luigi Ciarrocchi, Direttore CCUS, Forestry e Agri-feedstock di Eni, ha detto:

“A soli 7 mesi dal memorandum d’intesa con le istituzioni ruandesi, avviamo le attività negli ambiti di comune interesse. Lavoreremo insieme per sviluppare progetti concreti per la decarbonizzazione del Paese, facendo leva su un ambiente di business ideale per testare soluzioni innovative e attività agribusiness ad alto valore aggiunto”.

Clare Akamanzi, CEO di RDB, ha detto: “La firma degli accordi di collaborazione in diversi settori è una testimonianza di ciò che si può realizzare quando il pubblico e il privato lavorano congiuntamente per raggiungere obiettivi sostenibili. Gli accordi sono in linea con i target del Ruanda per diventare un hub dell’innovazione e siamo lieti che Eni si sia impegnata ad essere nostro partner in questo percorso”.

L’onorevole ministro della Salute, il dott. Daniel Ngamije, ha dichiarato: “Siamo lieti della partnership con Eni per contribuire all’assistenza sanitaria primaria e secondaria con interventi di grande impatto. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per la realizzazione con i distretti coinvolti. Questo è senza dubbio l’inizio di una lunga collaborazione che speriamo di estendere in futuro ad altri ambiti”.

Con gli accordi firmati prendono il via le attività di Eni nel Paese, in continuità con il memorandum d’intesa firmato con il Governo ruandese l’8 aprile 2022, capitalizzando il know-how del Rwanda nel settore tecnologico e agricolo, che impiega oltre il 60% degli occupati contribuendo al 25% del PIL. Il Ruanda è infatti diventato negli ultimi anni un hub regionale e internazionale dell’innovazione con una crescente attenzione alla transizione energetica.

Eni rafforza le attività in Ruanda per creare un hub innovativo della transizione 

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