Piazza Armerina (Enna), nascondeva marijuana, cocaina ed una pistola nel controsoffitto, tradito dal suo “pappagallo da guardia”: piazzese 36enne, pluripregiudicato per reati inerenti gli stupefacenti, arrestato dalla Polizia di Stato.
La Polizia di Stato di enna ha arrestato un uomo colto nella flagranza dei reati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio – circa 3 kg di marijuana e 15 g di cocaina -, minaccia aggravata, resistenza a Pubblico Ufficiale, nonché ricettazione e detenzione abusiva di arma da sparo completa di munizionamento. Nell’ambito della medesima operazione anche la moglie è stata denunciata in stato di libertà.
In particolare, a Piazza Armerina (Enna), nel corso dell’attività di pattugliamento e di osservazione del territorio volta al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, l’attenzione dei poliziotti della Squadra Mobile veniva catturata dal verso di un pappagallo posto all’interno di una villa. Gli operatori, incuriositi dai suoni emessi dal volatile al loro avvicinarsi al cancello della proprietà, decidevano di entrare per approfondire il controllo, essendo già a conoscenza che nella stessa abitasse l’odierno arrestato, noto per i suoi numerosi precedenti penali. Altra stranezza che ha destato l’attenzione degli agenti, fra l’altro, era l’insolita posizione della gabbia ove alloggiava il pappagallo, nonostante il freddo ubicata all’esterno, sulla soglia dell’abitazione, come a svolgere un’insolita funzione d’allarme.
A questo punto, all’ingresso sopraggiungeva l’uomo, accompagnato dalla moglie, il quale, alla vista degli operatori, andava inspiegabilmente su tutte le furie. Gli investigatori, a quel punto, ulteriormente insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, decidevano di procedere a perquisizione domiciliare.
Immediatamente, l’uomo tentava di opporsi in tutti i modi a tale attività di polizia giudiziaria, aggredendo i poliziotti e minacciandoli di morte, ingaggiando, fra l’altro, una breve colluttazione.
Tale approccio così violento alimentava negli operatori, ancor di più, la convinzione che lo stesso potesse nascondere qualcosa di illecito e, pertanto, richiedevano l’ausilio anche delle unità cinofile specializzate.
Alla vista dei cani antidroga l’uomo cambiava subito atteggiamento e faceva consegnare dalla moglie, spontaneamente, alcuni grammi di droga ed uno spinello, dichiarando di non aver null’altro di illegale, allo scopo di fuorviare l’attività di polizia.
I cani della Polizia di Stato – Sky e Maui – però, svolgevano un’accurata perlustrazione dell’interno dell’abitazione e, saltando sopra un divano del salotto, puntavano con insistenza, abbaiando senza sosta, il controsoffitto in cartongesso che presentava un impianto di illuminazione a faretti. Il comportamento dei cani poliziotto suggeriva ai rispettivi conduttori – poliziotti formati e specializzati in un simbiotico rapporto con gli animali – la presenza di sostanza stupefacente.
In effetti, proprio in quel punto del tetto, gli agenti si accorgevano che tra luci installate nel controsoffitto una sola lampadina era spenta, rispetto alle altre perfettamente funzionanti. Così, smontando la piccola base della lampadina sul muro e infilando una mano nella fessura, rinvenivano un grande involucro di carta trasparente che celava una inequivocabile sostanza erbacea. Poi ripetevano l’operazione recuperando un secondo involucro ed, infine, un terzo. A quel punto l’uomo affermava: «siete stati bravi! Li avete trovati tutti e tre». Gli investigatori, però, non cadendo nel secondo maldestro tentativo di depistaggio da parte dell’uomo, cominciavano a smontare tutte le lampadine, anche quelle funzionanti, scoprendo dei vani nel controsoffitto che, uno dopo l’altro, nascondevano un vero e proprio “tesoro”.
Infatti, in totale, venivano rinvenuti 13 involucri di grandi dimensioni contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana (per un totale di circa 3 chilogrammi), 2 involucri di piccole dimensioni contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina (per un totale di circa 15 grammi), nonché una pistola a tamburo provento di furto, revolver cal. 38 di fabbricazione brasiliana perfettamente funzionante e pronta a sparare, completa di cartucce caricate nel tamburo.
Considerata la rilevante quantità di sostanza stupefacente rinvenuta – per un valore economico, rispettivamente, per la marijuana di circa 2.500 €, potendosi confezionare circa 5.000 dosi, mentre per la cocaina di circa 1.300 €, per circa 50 dosi – nonché la pistola e le munizioni abusivamente detenuti, i poliziotti procedevano all’arresto dell’uomo, mentre la moglie, veniva deferita per detenzione ai fini di spaccio della cocaina e della marijuana, nonché per la ricettazione e la detenzione dell’arma.