“Eppur si muove”, UE verso una nuova strategia per la pace in Ucraina. USA: pace entro Pasqua

L’amministrazione statunitense ha espresso ai funzionari europei l’intenzione di raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina entro Pasqua, il 20 aprile. Tuttavia, Bloomberg ha riportato che fonti vicine alla questione ritengono più realistico un accordo entro la fine dell’anno, viste le complessità dei negoziati e l’incertezza sugli sviluppi militari e politici. Nel frattempo, i Paesi europei stanno preparando un nuovo pacchetto di spesa per la difesa e a sostegno di Kiev, ma l’annuncio ufficiale di questo piano è stato posticipato a dopo le elezioni tedesche del 23 febbraio per evitare tensioni politiche interne nei Paesi dell’UE.

In risposta alla pressione internazionale e al coinvolgimento degli Stati Uniti, il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato un vertice d’urgenza domani pomeriggio all’Eliseo. Vi parteciperanno i leader delle principali potenze europee, i vertici dell’Unione Europea e il segretario generale della NATO, Mark Rutte. L’obiettivo dichiarato è elaborare un piano d’azione comune europeo per contribuire ai negoziati di pace in Ucraina, garantendo all’Europa un ruolo attivo e centrale nel processo decisionale.

Il summit, previsto alle ore 16, vedrà la presenza di Macron e Rutte insieme ai capi di governo di Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca. Saranno presenti anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, e António Costa, presidente del Consiglio Europeo. Il formato ristretto del vertice, come dichiarato dall’Eliseo, è stato pensato per garantire una risposta agile e coordinata alle pressioni degli Stati Uniti e per evitare che l’Europa venga esclusa dal tavolo dei negoziati tra Mosca e Washington.

La Commissione Europea ha chiarito che le discussioni potranno proseguire in ulteriori formati, coinvolgendo progressivamente tutti i partner interessati alla sicurezza e alla pace in Europa.

Pressioni USA e Ruolo dell’Europa

Secondo Reuters e Financial Times, gli Stati Uniti hanno già chiesto ai leader europei di chiarire il ruolo che intendono assumere nelle future garanzie di sicurezza per Kiev. Queste garanzie sono considerate essenziali per impedire a Vladimir Putin di lanciare nuove offensive. La definizione di un approccio unitario su questo tema sarà uno dei punti centrali del vertice di domani, soprattutto alla luce dell’intensificarsi delle trattative tra Washington e Mosca.

Parallelamente, gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Mike Waltz sono attesi oggi in Arabia Saudita per colloqui preliminari con funzionari russi, con l’obiettivo di porre le basi per un incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, che potrebbe tenersi proprio nel Paese mediorientale.

Possibile Impiego di Forze Europee

Il generale Keith Kellogg, scelto da Trump come inviato speciale per la Russia e l’Ucraina, ha chiarito ieri che l’Europa non avrà un posto fisico al tavolo dei negoziati. Inoltre, il capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha confermato durante il vertice dei ministri della Difesa NATO che gli Stati Uniti escludono la partecipazione di truppe americane a un’eventuale missione di mantenimento della pace in Ucraina, una proposta inizialmente avanzata da Macron alcuni mesi fa.

Dato il rifiuto americano, uno dei temi sul tavolo del vertice di domani sarà il possibile impiego di forze militari europee per garantire la stabilità in Ucraina. I leader europei dovranno discutere non solo le risorse militari che ogni Paese è disposto a mettere a disposizione, ma anche le condizioni politiche e logistiche per un intervento di questa portata. Inoltre, sarà necessario definire quali richieste avanzare agli Stati Uniti per mantenere la pace e la sicurezza nella regione, in modo da evitare future escalation del conflitto.

Il Ruolo della Francia e della Germania

Francia e Germania, storicamente pilastri della politica di sicurezza europea, si trovano al centro di questa delicata fase diplomatica. Emmanuel Macron ha ribadito l’importanza di un’Europa unita e pronta ad assumersi maggiori responsabilità nel processo di pace, mentre Olaf Scholz, cancelliere tedesco, ha sottolineato la necessità di rafforzare il coordinamento con gli Stati Uniti, mantenendo però l’autonomia strategica europea.

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