Papa Francesco scrive al Meeting Regionale Europeo della World Medical Association promosso dalla Pontificia Accademia per dare la sua posizione sulla legge sul Biotestamento in stallo al Senato:
Evitare l’accanimento terapeutico non è eutanasia, ma è “moralmente lecito” sospendere i trattamenti se non giovano al bene integrale della persona. E‘ possibile protrarre la vita in condizioni che in passato non si potevano neanche immaginare. Gli interventi sul corpo umano diventano sempre più efficaci, ma non sempre sono risolutivi: possono sostenere funzioni biologiche divenute insufficienti, o addirittura sostituirle, ma questo non equivale a promuovere la salute. Quello che serve, sostiene il pontefice, “è un supplemento di saggezza”: bisogna restituire “umanità all’accompagnamento del morire, senza aprire giustificazioni alla soppressione del vivere. Non attivare mezzi sproporzionati, o sospenderne l’uso, equivale a evitare l’accanimento terapeutico, cioè compiere un’azione che ha un significato etico completamente diverso dall’eutanasia, che rimane sempre illecita, in quanto si propone di interrompere la vita, procurando la morte.
Quindi, non un’apertura all’eutanasia, ma un No secco all’accanimento terapeutico che pesa come un macigno, sugli orientamenti dell’ala cattolica di un Parlamento che è a fine legislatura.
Oggi, scrive il Pontefice, “In serata, monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede, precisa che “l’accanimento terapeutico era già previsto da Pio XII” che le parole di Bergoglio “avranno un peso in Italia, ma quando interviene il Papa non può sempre avere di mira l’Italia e i suoi momenti politici”. Insomma, “è un discorso a tutto il mondo” e “questa assemblea dei medici era prevista da tanto tempo”, ha detto Becciu durante la presentazione di un libro.
Quello di Papa Francesco è un ragionamento che il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, definisce di “grandissima levatura”, che “può coinvolgere anche chi non è credente”: “ha ribadito che l’accanimento terapeutico è un fatto crudele e inutile.Oggi abbiamo la grande sfida tra l’ipertecnicismo e il destino di un paziente: non ci si può appellare alla scienza quando non c’è niente da fare, ma bisogna anche lasciar andare le persone“. Lorenzin assicura di aver contribuito con una serie di emendamenti a migliorare la legge, anche se va migliorata ancora. La politica dà alle parole del Pontefice due chiavi di lettura diametralmente opposte.
“Spero che le parole di Papa Francesco a proposito di fine vita e accanimento terapeutico facciano riflettere e agire perchè in Italia abbiamo bisogno di una legge giusta anche su questa frontiera delicata“, afferma il vicesegretario del Pd Maurizio Martina.
Il Movimento 5 Stelle non ha dubbi: è una posizione “chiara e condivisibile”, tale da “non prevedere alcuna possibile interpretazione“.
Deputati e senatori rinnovano l’appello al Parlamento “affinché adempia al suo dovere e, finalmente, dia al nostro Paese una legge sul testamento biologico”.
Anche un non-credente professo come Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ritrova nel Papa “grandezza e umanità”, rivolgendosi ai “credenti ipocriti e falsi” che bloccano al Senato una “legge di civiltà”: “dovrebbero ogni tanto guardarsi allo specchio”.
I Radicali di Riccardo Magi si aspettano che “il parlamento italiano, in genere attento e solerte rispetto agli appelli che giungono da Oltretevere, non si lasci sfuggire le parole di saggezza pronunciate oggi da Papa Francesco sul fine vita”.
Mentre l’Udc interpreta le parole del Pontefice come un “monito” per i cattodem del Pd, “visto che il ddl sul biotestamento va contro le sue parole: il disegno di legge, infatti, introduce la possibilità di sospendere anche la nutrizione e l’idratazione aprendo di fatto la strada all’eutanasia passiva.
Il No della Chiesa all’accanimento terapeutico in nome della dignità della persona anche nella morte è un dato acquisito” afferma Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare, che legge nelle parole del Papa una conferma al suo No al ddl, “proprio perché in esso vedo una deriva eutanasica“. Silvio Berlusconi, durante la registrazione di Porta a porta su RaiUno, stasera, ha confermato il suo No al biotestamento: “Io lascerei alla responsabilità e alla coscienza dei medici e dei familiari la decisione”, ha spiegato.”Il Papa ha detto No all’eutanasia e No all’accanimento terapeutico”, confermano Gaetano Quagliariello ed Eugenia Roccella, parlamentari di Idea – Popolo e Libertà. “Le sue parole sul fine vita, a proposito delle quali leggiamo invece interpretazioni strumentali e tendenziose, rappresentano la linea alla quale nella scorsa legislatura era ispirata la nostra legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, bloccata in dirittura d’arrivo: quella legge contemplava infatti la libertà della persona nella scelta delle cure, ma al tempo stesso con paletti efficaci sanciva un no fermo tanto all’eutanasia quanto all’accanimento terapeutico, cui era dedicato un articolo apposito.