(di Pasquale Preziosa) L’Etiopia continua a sfruttare qualsiasi avvenimento nell’area di competenza, per meglio delineare la sua strategia geopolitica.
I recenti avvenimenti nell’area del golfo, che hanno visto il Qatar sotto pressione politica da parte dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, ha avuto influenza nella politica estera dell’Etiopia.
I rapporti tra l’Etiopia e il Qatar si sono rafforzati dopo il recente scontro tra i paesi del Golfo.
L’Etiopia, con i suoi 102 milioni di abitanti e in rapida crescita demografica, è quattro volte, circa, più grande dell’Italia e vorrebbe assumere un ruolo regionale e uno sbocco al mare, anche attraverso la Somalia. Il paese trova appoggio politico in occidente negli USA, per il suo impegno nel contrasto al radicalismo islamico in Somalia e in Eritrea.
Il gruppo terroristico Aquim, filiazione di Al Qaeda, si sta espandendo nell’Africa centrale e occidentale.
In Somalia, Eritrea e Sudan, esistono forti legami con il terrorismo transnazionale legato alla penisola araba.
In un rapporto dell’ONU è stato affermato il sostegno eritreo ai gruppi armati eritrei, visti anche come forme di politica estera dell’Eritrea.
L’Europa ha di molto ridotto la sua presenza in Africa, lasciando il campo alla Cina e agli USA.
I rapporti con l’Eritrea ( sup. terr. 1/3 dell’Italia, pop. 6,5 mil) sono sempre molto tesi, l’ultimo conflitto tra i due paesi è terminato nel 2000, sempre per ragioni di confine, l’altra diatriba è con Gibuti per le stesse ragioni.
Il Qatar nel 2010 esercitò le funzioni di mediatore tra Gibuti e l’Eritrea.
Dopo la crisi con lo Yemen, le relazioni tra l’Etiopia e il Qatar si sono rafforzate, conseguentemente l’Eritrea e Gibuti hanno, a loro volta, rafforzato i loro legami con l’Arabia Saudita.
Il primo segno di questo rafforzamento è stata l’apertura di una sede regionale di Al Jazeera ad Addis Abeba, con la presenza del Ministro etiope per le Comunicazioni Negeri Lencho.
La sede regionale è stata affidata, in modo molto oculato, a Mohamed Taha Tewekel (eritreo-australiano), già appartenente al fronte di liberazione eritreo (EPLF), ben conosciuto e apprezzato nei paesi viciniori di Gibuti e Sudan e nella stessa Etiopia, già corrispondente di Anadolu news Agency turca in Addis Abeba e, ora, invece vicino all’opposizione Eritrea.
L’apertura della nuova sede ha fatto seguito a un reportage di Al Jazeera fatto nella regione etiope nord orientale di AFAR. Nella regione di AFAR vi è l’organizzazione chiamata Red Sea Afar Democratic Organizzation (RSADO), che fa parte delle opposizioni al regime eritreo. Il RSADO è stato accettato in Etiopia come movimento federalistico.
Nel reportage di Al Jazeera veniva enfatizzata la negativa presenza armata di componenti degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita sulle coste africane del Mar Rosso, chiaro segno di presa di distanza dell’Etiopia dalle due realtà politiche arabe.
Purtroppo, i metodi terroristici dei suoi gruppi più radicali all’interno del RSADO e la vicinanza al fondamentalismo islamico, rappresentano un rischio per la stabilità del Corno d’Africa, già interessato dalla diatriba con l’Eritrea e dalla drammatica situazione della Somalia.