Trump all’Onu di fronte ad una platea gelida, affondo a Macron sul dossier “Iran”

   

Il presidente americano Donald Trump per la prima volta ha presieduto l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di fronte ad una platea fredda. Non sono mancate anche alcune risatine sarcastiche da parte dei rappresentanti mondiali intervenuti. Trump ha lanciato un monito all’Europa “che vuole aggirare le sanzioni contro l’Iran” e un attacco frontale alla Cina sulle presunte interferenze nelle elezioni americane e al  regime di Teheran che “sostiene il terrorismo e crea instabilità  nella regione mediorientale”.  Lo stupore di tutti è dato dal fatto che il presidente americano non abbia profferito una sola parola contro la Russia, nel suo intervento non l’ha neanche citata.

Molto forte invece l’affondo sul presidente francese Emmanuel Macron, “chi aggira le sanzioni sull’Iran subirà serie conseguenze”. Pronta la risposta di Macron, che ha ribadito di non condividere quello che ha definito “il metodo Trump”: “La questione dell’Iran non si risolve con una politica di isolamento”, né dividendo il fronte occidentale.

Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha parlato per circa  dieci minuti. Conte ha detto che «quando qualcuno ci accusa di sovranismo e populismo, amo ricordare che sovranità e popolo sono richiamati nell’articolo 1 della Costituzione italiana», ma ha aggiunto che questa impostazione non cambia il ruolo dell’Italia all’interno della comunità internazionale e delle Nazioni Unite.

Conte ha anche parlato della candidatura dell’Italia al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, e ha detto che «il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo è il nostro faro anche e soprattutto oggi che siamo chiamati ad affrontare le sfide immani poste dalle gravi e prolungate crisi nell’area Euro Mediterranea, inclusi i flussi migratori».

 

Conte ha poi parlato del ruolo dell’Italia nella gestione dei flussi migratori e ha ricordato il ruolo dell’Italia nei salvataggi di migranti nel Mediterraneo, dicendo però che questi problemi hanno bisogno di «una risposta strutturata, multilivello e di medio, breve e lungo periodo da parte della comunità internazionale». Poi Conte ha parlato del contributo italiano al lavoro delle Nazioni Unite e alle missioni di pace nel mondo, rivendicando il ruolo dell’Italia nella risoluzione delle crisi nel Mediterraneo e parlando della prossima conferenza di pace sulla Libia.

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