Manovra economica tempi stretti: Conte convoca Salvini e Di Maio

(di Massimiliano D’Elia) Ore decisive per la manovra economica italiana. Oggi il presidente del consiglio Giuseppe Conte avrà un vertice di maggioranza per trovare un accordo sulle misure più care a Lega e Movimento Cinque Stelle, reddito, pensione di cittadinaza e quota 100 per smontare la riforma Fornero.

Le decisioni prese oggi costituiranno l’ossatura della nuova proposta di finaziaria che Giuseppe Conte presenterà martedì prossimo al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Le indicazioni portano ad escludere un aumento del debito pubblico fino al 2,4 per cento ma protendono per  un avvicinamento al 2,00 per cento se non addirittura al 1,9 per cento.

La decisione è tutta di carattere politico, come ha detto anche Giovanni Tria che in questi giorni ha vestito l’abito di tecnico anche perchè è stato messo all’angolo dalla turbinosa macchina della politica. A trattare con l’Europa ci sarà solo Giuseppe Conte, così hanno dichiarato i due vice premier, i veri decisori delle sorti del governo e del paese. Altra doccia fredda è stata la relazione degli esperti di Fitch che riducono le stime di crescita dell’Italia dall’1,2 per cento all’1,00 per cento. Il Governo quindi potrebbe decidere di ritardare l’inizio dei provvedimenti più attesi dall’elettorato per convogliare gran parte delle risorse sugli investimenti a favore di grandi opere, unico motore in grado di invertire la tendenza delle infaste previsioni di crescita stimate da agenzie di rating e Commissione Ue.  Questa potrebbe essere la soluzione politica da proporre a Strasburgo per cercare di evitare la procedura di infrazione per debito eccessivo da parte di Ecofin. Dopo aver incontrato Junker, il premier Giuseppe Conte dopo due giorni parteciperà al Consiglio Europeo, occasione propizia per ammorbidire i capi di governo  dei paesi più ostili alle misure economiche italiane. Prossimo appuntamento è scadenzato al 19 dicembre quando i governi dell’eurozona saranno chiamati a valutare la relazione della Commissione e decidere eventualmente se interessare Ecofin per l’avvio della procedura di infrazione a carico dell’Italia, ovvero ritardare la decisione a gennaio 2019.

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