Moody’s taglia rating Italia. Ad un passo dal livello “spazzatura”

Moody’s porta il  rating dell’Italia a Baa3, portandolo a un passo dal ‘non investment grade’. Le motivazioni del declassamento a causa della manovra finanziaria del governo italiano. A non convincere Moody’s sono le previsioni di crescita inserite dal governo nella manovra, giudicate troppo ottimistiche. Numeri che non produrranno l’auspicato calo del debito che restera’ stabile attorno al 130% del pil. Anche per la mancanza di “un piano coerente di riforme”. Un quadro dunque tutt’altro che roseo, e che potrebbe peggiorare – sottolinea Moody’s – se dovesse esserci una ulteriore escalation delle tensioni con la Commissione europea, con le chance di un addio dell’Italia all’euro.  La manovra italiana continua a spaventare Bruxelles, che pero’ non teme un effetto ‘contagio’, nonostante lo spread continui a essere ‘surriscaldato’, anche per le tensioni che si sono registrate negli ultimi giorni, scrive l’Ansa. Il giorno dopo la consegna della lettera con i rilievi della Commissione, Pierre Moscovici, nella sua veste di ‘guardiano dei conti’ dei Paesi Ue ribadisce  che non c’e’ alcuna volonta’ di andare allo scontro e che, anzi, resta grande fiducia sulla possibilita’ di arrivare a un accordo attraverso il “dialogo costruttivo” intavolato con le istituzioni italiane. Dirimente, chiarisce pero’ il commissario agli Affari economici, sara’ la risposta attesa entro lunedi’ a mezzogiorno da parte del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Non e’ tanto il deficit al 2,4% l’importante, spiega il francese, quanto la deviazione rispetto all’aggiustamento ‘strutturale’ – definita nella lettera “senza precedenti” – che sfiora il punto e mezzo di Pil. Non solo nei piani presentati dal governo a Bruxelles manca l’aggiustamento richiesto per il prossimo anno dello 0,6% ma, anzi, il saldo strutturale (cioe’ il deficit al netto degli effetti del ciclo economico) peggiora di un ulteriore 0,8%. E manca, nell’orizzonte triennale presentato nel draft budgetary plan (Dbp) una chiara indicazione di discesa del debito. Debito che resta “la spesa meno produttiva e piu’ stupida di tutte”, sottolinea ancora Moscovici chiarendo che la Commissione non ha intenti punitivi nei confronti di Roma – le missive sono partite, secondo le regole Ue, anche verso Spagna, Portogallo, Francia, Belgio e Slovenia”. E proprio a questo rilievo sembra rispondere Luigi Di Maio assicurando che “l’obiettivo dell’Italia e del suo Governo e’ ridurre il debito. Questa manovra – spiega Di Maio su Fb – punta a riportare l’Italia sui giusti binari europei”. Intanto e’ difficile che il testo vero e proprio della legge di Bilancio, approvato dal Consiglio dei ministri, possa arrivare in Parlamento prima della chiusura di questa prima fase di confronto con Bruxelles, anche se il termine di legge per l’invio sarebbe fissato al 20 ottobre. Intanto il valore dello spread balla intorno ai 300 punti base.

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