In una nota il ministero dell’economia e delle finanze ha reso noto che il 10 agosto scorso è stata inviata a Christine Lagarde, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 104, la richiesta di “valutazioni di competenza della Banca Centrale europea” in relazione alla disposizione di materia di prelievo straordinario alle banche (extraprofitti ndr) previsto dall’articolo 26 del decreto 104 del 10/8/23 approvato dal Consiglio dei ministri il 7 agosto.
Come scrive il Sole24Ore la Bce fornirà il proprio parere “non vincolante” a tempo debito poichè il processo di preparazione di pareri di tal genere richiede attenta analisi e puntuale riflessione. Il parere non arriverà prima di qualche settimana.
Vi sono però due precedenti quando la Bce venne chiamata in causa da Lituania e Spagna in risposta al rialzo dei tassi nell’area dell’euro. E’ chiaro che è lasciata piena autonomia ai governi sulle decisioni nazionali.
La Bce tra i suoi compiti c’è quello di preservare la stabilità finanziaria e per questo è pronta a mettere in guardia qualsiasi governo contro il rischio di misure che possano indebolire la solidità finanziaria delle banche, riducendone la capacità di erogare prestiti a imprese e famiglie.
Massimo Garavaglia, senatore della Lega e presidente della commissione Finanze è stato intervistato da Corsera e dice di essere “convinto che la tassa sugli extraprofitti sia assolutamente opportuna e che il Parlamento la modificherà solo il giusto, per renderla solo un po’ più sostenibile per il sistema, cosa che è già”.
Il Senatore ritiene che il prelievo può essere reso più sostenibile a livello di sistema: ci sarà una riduzione del differenziale tra tassi attivi e passivi, che a questi livelli sta consentendo grandi margini alle banche, e lo faranno anche per ridurre l’importo del prelievo, che è calcolato su quel margine.
Sulle richieste di emendamenti da parte di Forza Italia il senatore della Lega ha detto che si potranno trovare delle formule per mantenere l’impianto del prelievo, il gettito, e non farlo pesare troppo sui bilanci delle banche.
Quanto vale e come funziona la tassa sugli extraprofitti? Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. La percentuale sale al 6% se si confronta il 2023 col 2022. Dai calcoli sommari fatti, il prelievo su circa 40 miliardi di extraprofitti, si aggira a circa 10 miliardi di euro.
Il gettito della tassa, sostiene Garavaglia, deve andare alle famiglie con i redditi più bassi, quelle che hanno sofferto di più per il rincaro dei tassi di interesse sui mutui, innescato dai rialzi della Bce. È importante che le risorse siano destinate a loro, sotto forma di agevolazioni per l’accesso al credito bancario, mutui compresi, per la conferma del cuneo fiscale. Questa è una situazione straordinaria che richiede interventi sttaordinari. Ma le risorse devono essere utilizzate in maniera mirata.
Il decreto verrà discusso in Parlamento a settembre forse proprio in concomitanza con l’arrivo del parere “non vincolante della Bce”.
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