Facebook cerca di aggirare i paletti imposti da Pechino e lancia un’app in Cina senza il suo nome. Per Mark Zuckerberg si tratta di una mossa senza precedenti dopo aver tentato per anni la strada della ‘diplomazia’, passata per incontri con politici cinesi, lo studio del mandarino e interventi in pubblico. Tentativi che non hanno portato frutti e che hanno spinto Facebook a provare quindi una nuova strada. Il social network ha autorizzato una nuova app che non porta il suo nome: si chiama – riporta la stampa americana – Colorful Balloons e ha tutte le sembianze di Facebook senza pero’ averne il nome. A lanciarla e’ stata una societa’ locale che, almeno all’apparenza, non e’ affiliata a Facebook. L’iniziativa mostra la disperazione e la frustrazione di Facebook e dei colossi tecnologici della Silicon Valley, che non riescono nonostante gli sforzi a penetrare nel piu’ grande mercato online al mondo. Ma mostra anche fino a dove i big sono disposti a spingersi per farsi accettare in Cina, dove vigono standard diversi dal resto del mondo e la censura e’ una realta’. L’affondo di Facebook si contrappone alla ‘concessione di Apple che, secondo indiscrezioni, ha teso la mano a Pechino rimuovendo le app usate per la censura. Una mossa aspramente criticata da alcune delle societa’ che si sono viste tagliate fuori dall’App Store perche’ offrivano software per aggirare i sistemi di filtri a internet imposti da Pechino. ExpressVPN, una delle app escluse, si e’ detta ”preoccupata dal fatto che Apple aiuti gli sforzi di censura cinesi.