Facebook, dalle parole del suo fondatore Zuckerberg ha detto che i dati dei suoi utenti non possono essere al sicuro, completamente. In una intervista al Wall Street Journal, l’Amministratore delegato di Facebook ha spiegato che l’indagine lanciata dal gruppo, dopo lo scandalo associato ai presunti abusi di Cambridge Analytica aiutera’ a identificare e scoraggiare chi agisce contro le sue regole, ma non sara’ in grado di portare a capire dove sono finiti tutti i dati usati senza il consenso di oltre 50 milioni di persone. Facebook analizzera’ decine di migliaia di app che hanno collezionato una marea di dati, uno sforzo che potrebbe costare “molti milioni di dollari”, ha spiegato il Ceo. “Come ogni misura precauzionale sulla sicurezza, questa non e’ una soluzione antiproiettile. Non e’ che ogni processo di per se’ porta sempre a scoprire ogni singola cosa” ma fungera’ da deterrente per fermare gli sviluppatori dal “fare cose cattive” e a capire quali dati sono stati abusati. “Il punto di quello che stiamo cercando di fare e’ rendere molto piu’ difficile per chiunque abusare dei dati”. Zuckerberg ha ribadito la sua apertura nei confronti di una maggiore regolamentazione sulla pubblicita’ online: “Non c’e’ alcun motivo per cui il settore pubblicitario su internet debba avere standard di trasparenza inferiori rispetto a quello su pubblicita’ o carta stampata”, ha aggiunto nell’intervista al Wsj. Al Nasdaq, Facebook viaggia sui minimi intraday (-3% a 159,67 dollari) e si prepara ad archiviare una settimana in calo del 13% circa.