Facebook ha deciso di affidare ad un gruppo di giornalisti il compito di selezionare le notizie vere da quelle di dubbia affidabilità. Google e Facebook si stanno rendendo conto che la professionalità giornalistica è importante. In questo quadro, urge salvaguardare un sistema di tutele e regole”. Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente della Fieg Maurizio Costa. Un quadro di cui Costa traccia le linee: “Primo: protezione, e giusta remunerazione, del copyright anche a livello europeo. I contenuti professionali non possono finire gratuitamente in Rete. Secondo: basta con l’utilizzo improprio ed esclusivo dei dati degli utenti a disposizione dei big players della Rete. Terzo: equità fiscale. Gli Over The Top, che agiscono da Paesi con fiscalità agevolata, non pagano tasse in Italia. Si pone quindi una questione di correttezza della competizione”. Qualche passo avanti, ricorda poi Costa, è stato fatto: “L’accordo triennale italiano con Google è un caso avanzato in Europa. Affronta importanti aspetti: riconoscimento del valore dei contenuti, condivisione dei dati, trasferimento di know how, lotta alla pirateria. Insomma, tecnologia e digitale possono entrare in sinergia con l’editoria tradizionale rappresentando un’opportunità. Il New York Times ha visto crescere del 20% nell’ultimo anno gli abbonamenti online, che ora sono 2,5 milioni con ricavi digitali complessivi per 600 milioni di dollari. La semplice difesa del mondo editoriale tradizionale non ha prospettive sostenibili nel tempo. L’editoria professionale italiana rappresenta un riferimento solido quando offre approfondimenti, analisi, commenti di livello, verifiche puntuali. Quando è polifonica e sa garantire pluralismo e confronto delle idee. Ma tutto questo non è un dogma: la qualità va conquistata con i fatti giorno per giorno.