Esponenti dell’opposizione di Hong Kong hanno vestito con veli neri la statua d’oro a forma di orchidea, chiamata la “Golden Bauhinia”, donata alla città, da Pechino nel 1997 per celebrare il ritorno alla sovranità cinese. La statua rivestita di nero – foto diffusa su Twitter – vuole denunciare la linea dura del regime autoritario cinese negli ultimi vent’anni. I membri dei gruppi di opposizione Demosisto e Lega dei Socialdemocratici, fra cui il leader studentesco Joshua Wong, ritengono che il governo cinese non abbia onorato le promesse della dichiarazione sino-britannica, privando la gente di Hong Kong dei diritti civili e politici alla democrazia e libere elezioni. Gli accordi con Londra, ispirati al principio “un paese due sistemi”, garantiscono una serie di diritti civili ai cittadini dell’ex colonia e un ampio grado di autonomia politica ed economica. Nel 2014 decine di migliaia di persone scesero nella strade dell’ex colonia britannica nella famosa “protesta degli ombrelli” per esprimere il dissenso sulla decisione di Pechino di imporre un controllo della Cina sui candidati alle elezioni. La statua d’oro, alta sei metri, collocata davanti lo “Hong Kong Exhibition and Convention Centre” è considerata oggi una delle attrazioni turistiche della città.
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