A seguito della morte dell’ambulante senegalese ucciso lo scorso 5 marzo con cinque colpi di pistola da Roberto Pirrone, migliaia di cittadini si sono uniti al corte antirazzista organizzato a Firenze. Il corteo, partito da piazza Santa Maria Novella, ha sfilato in modo pacifico per le vie del centro storico attraversando il ponte Vespucci dove Idy Diene è stato colpito a morte. Molti esponenti della comunità senegalese ma anche molti fiorentini uniti da un unico grido, rilanciato anche sui social: “siamo tutti antirazzisti”.
La manifestazione è stata organizzate dalle Organizzazioni dei senegalesi in Toscana che, dopo le polemiche e le tensioni, hanno diffuso anche un appello a marciare pacificamente: “L’occasione vuole essere un ricordo doloroso di una persona cara ma anche una affermazione collettiva del rifiuto dell’incitamento all’odio nei confronti dei migranti e rifugiati che ha caratterizzato in modo marcato il dibattito pubblico nell’ultimo anno. È indubbio che questo delitto è avvenuto in un clima carico di odio e tensione da mesi durante i quali le persone immigrate e rifugiate sono state additate di ogni male”.
L’appello diffuso dagli organizzatori era chiaro: “Mentre aspettiamo fiduciosi le conclusioni del lavoro della magistratura sull’omicidio del fratello ed amico Idy Diene, invitiamo tutta la cittadinanza di Firenze, le istituzioni cittadine e della Toscana tutta, le organizzazioni della società civile, i sindacati, le organizzazioni religiose ad unirsi a noi per ricordare il nostro fratello e amico Idy Diene, ultima vittima di una follia omicida. Vi invitiamo a marciare pacificamente con noi e riaffermare che siamo uniti nel dire basta ad una violenza omicida che, non solo getta famiglie nella sofferenze, disperazione e paura, ma mina anche la coesione nelle nostre città”.
Un messaggio di pace e speranza è stato lanciato anche da Izzedin Elzir, imam di Firenze che parlando ai cronisti durante la manifestazione ha dichiarato: “Credo che ci sia la possibilità di ripartire da questa giornata e segnare un nuovo rapporto di vicinanza fra il nostro popolo che è uno soltanto, volto alla pace e alla convivenza civile – ringraziamo tutti i cittadini fiorentini che hanno voluto partecipare alla giornata di oggi e che in questi giorni hanno mandato decine di messaggi di solidarietà per quello che è avvenuto. Questo dimostra ancora una volta che siamo una famiglia unita”.
Intanto gli avvocati dei familiari di Idy Diene hanno aperto conto corrente per sostenere la famiglia, 10 figli in Senegal. L’assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli, che ha partecipato alla manifestazione ha sottolineato: “Sono qui per testimoniare la vicinanza mia e di tutta la regione alla comunità senegalese di Toscana. E per ribadire che va respinta ogni forma di violenza e di razzismo, come da sempre siamo impegnati a fare. Gli inquirenti stanno svolgendo il loro lavoro di accertamento e noi ne aspettiamo fiduciosi e rispettosi gli esiti. Tuttavia ci sono elementi che possono far pensare alla matrice razzista. In ogni caso – ha concluso Vittorio Bugli – quanto è tragicamente accaduto ci richiama a manifestare pubblicamente per dire no ad ogni forma di razzismo e portare la nostra solidarietà ad una comunità, come quella senegalese, che dopo aver mostrato rabbia, lasciandosi andare ad alcuni danneggiamenti, ha poi aperto una sottoscrizione per pagare i danni, dando prova di grande maturità, senso civico e piena appartenenza alla più larga comunità toscana”.
Alla manifestazione si è unito il sindaco di Firenze Dario Nardella che è stato ben accolto. A margine della manifestazione il sindaco ha dichiarato di aver incontrato la famiglia di Idy: “Ho parlato con la famiglia di Idy, ha acconsentito a far svolgere una giornata funebre con una cerimonia funebre, e questo ci consente di programmare il lutto cittadino ed in questo modo noi diamo un ulteriore segnale di sensibilità e vicinanza della nostra città”
Il sindaco, contrariamente a quanto scritto in precedenza, ha accompagnato tutta la manifestazione fino al ritorno del corteo in piazza Santa Maria Novella e ha concluso dicendo: “Il popolo senegalese esprime i propri sentimenti con grande passione: qui c’è anche la deputata senegalese Mame Diarra, c’è la console, e la presidente della comunità senegalese. Credo che sia un momento importante quello di oggi, e c’è Firenze. Non era una risposta scontata: Firenze dimostra di essere una città aperta, soprattutto rispettosa della vita umana”.