di Redazione
Ieri le le forze militari statunitensi sono state attaccate quattro volte in Iraq e Siria con razzi e droni armati. Uno dei portavoci militari ha riferito a Reuters che gli attacchi non hanno causato nè vittime nè danni alle infrastrutture.
L’ufficiale ha detto che le forze statunitensi e internazionali sono state attaccate in due siti nel nord-est della Siria con razzi multipli e con un drone d’attacco.
In Iraq, sono stati lanciati più droni verso la base aerea di Ain Al-Asad, a ovest di Baghdad, e un drone è stato lanciato contro una base che ospita le forze statunitensi e multinazionali vicino all’aeroporto di Erbil, nel nord dell’Iraq.
Un gruppo che si fa chiamare “Resistenza islamica in Iraq“, che secondo gli analisti riunisce altri piccoli gruppi armati iracheni, allineati con l’Iran, ha rivendicato gli attacchi.
Gli attacchi arrivano il giorno dopo che gli Stati Uniti hanno colpito il gruppo armato filo iraniano Kataeb Hezbollah (KH) a sud di Baghdad. L’attacco, secondo il KH ha, ha provocato la morte di otto miliziani.
L’attacco è stato condannato anche dal governo iracheno che lo ritiene un’escalation e una violazione della sovranità nazionale.
I funzionari statunitensi, in risposta, hanno dichiarato che gli Stati Uniti hanno colpito i gruppi pro-Iran della zona, a seguito degli attacchi indiscriminati contro le forze statunitensi ed alleate che, a partire dal 17 ottobre, 10 giorni dopo l’inizio della guerra tra Israele e Hamas, hanno subuto oltre decine di violazioni armate.
A partire da giovedì, ci sono stati 36 attacchi in Iraq e 37 in Siria, ha riferito il funzionario militare statunitense.
I militari italiani in Iraq
Presso la base di Erbil nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno è posizionato un contingente di 300 militari italiani, in forza presso l’Italian National Contingent Command – Land, inserito nel contesto dell’operazione “Prima Parthica“.
Le Forze Armate italiane, assieme ai partners della coalizione multinazionale della missione “Prima Parthica” sono in prima linea per la stabilizzazione dell’area accanto alle Forze di sicurezza locali, per neutralizzare le ultime cellule di resistenza terroristica dell’Isis e supportare le Forze Armate e di Polizia in modo che possano autonomamente garantire la sicurezza del Paese e della popolazione.
Operazione Prima Parthica
Avviata nel 2018, l’obiettivo della missione è quello di sostenere la capacità addestrativa delle forze irachene in una vasta gamma di settori: contrasto all’utilizzo di ordigni esplosivi improvvisati, bonifica e sminamento, pianificazione civile e militare, medicina militare e tante altre attività; sostenere i ministeri pertinenti in Iraq nello sviluppo di una struttura militare sostenibile attraverso la cooperazione civile-militare; svolgere un’importante azione di contrasto al terrorismo supportando lo sviluppo delle capacità di sicurezza nazionale e prevenendo così il ritorno di Daesh (acronimo in arabo per Stato islamico dell’Iraq e del Levante).
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