I militari nigerini che hanno rovesciato il presidente eletto Mohamed Bazoum accusano la Francia di voler “intervenire militarmente” per rimetterlo in carica, secondo una dichiarazione trasmessa poche ore fa dalla televisione nazionale.
“In linea con la sua politica di ricerca di modi e mezzi per intervenire militarmente in Niger, la Francia, con la complicità di alcuni nigerini, ha tenuto una riunione presso la sede della Guardia nazionale del Niger per ottenere le necessarie autorizzazioni politiche e militari”, si legge nel comunicato.
Dopo il golpe di mercoledì scorso contro il presidente Mohamed Bazoum, il Niger è controllato da una giunta guidata dal generale Abdourahamane Tchiani, comandante della Guardia presidenziale.
I golpisti del Niger hanno respinto l’appello dei leader dell’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale, che avevano chiesto di reintegrare il presidente Mohamed Bazoum entro sette giorni. “Vogliamo ricordare ancora una volta all’Ecowas e a qualsiasi altro avventuriero la nostra ferma determinazione a difendere la nostra patria“, hanno dichiarato i militari. Si sono inoltre volute ribadire le “conseguenze che deriveranno da qualsiasi intervento militare straniero. Alcuni dignitari stanno pensando allo scontro”, hanno detto, sottolineando che questo “non finirà altro che con il massacro della popolazione nigerina e il caos”.
I golpisti del Niger hanno vietato l’esportazione di oro e di uranio verso la Francia. Lo ha annunciato la stessa giunta militare che ha attuato il golpe. Oltre il 50 per cento dell’uranio estratto in Francia viene utilizzato per alimentare le centrali nucleari della Francia. Inoltre il 24 per cento dell’uranio importato dall’Unione dei Paesi europei proviene dal Niger.
Borrell: “Bazoum, unico capo di Stato in Niger”
“L’Unione Europea si associa alle ferme condanne espresse dai Capi di Stato della subregione contro l’inaccettabile colpo di stato compiuto in Niger. Il Presidente Bazoum, democraticamente eletto, resta l’unico Capo di Stato in Niger. Qualsiasi autorità diversa dalla sua non può essere riconosciuta. Deve riconquistare, senza indugio e senza condizioni, la libertà e la pienezza del suo alto ufficio”. Lo ribadisce in una nota l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell.
“L’Unione europea sostiene tutte le misure adottate dall’Ecowas in risposta a questo colpo di stato e le sosterrà rapidamente e con determinazione. L’Unione europea respinge ogni accusa di ingerenza straniera. È importante che la volontà del popolo del Niger, espressa dai voti, sia rispettata. Riteniamo i golpisti responsabili di qualsiasi attacco a civili, personale diplomatico o strutture”, aggiunge.
Il Niger nel mirino di Mosca?
Dopo il Mali e il Burkina Faso, il Niger, flagellato dagli attacchi di gruppi legati allo Stato islamico e ad al Qaeda, è il terzo Paese della regione a subire un colpo di stato dal 2020. La crisi ha dei riflessi politici ed economici che si riflettono anche in Russia, considerato che il gruppo mercenario Wagner sta già operando nel vicino Mali e il presidente Vladimir Putin vorrebbe espandere la sua influenza nella regione. Intanto il generale Abdourahamane Tchiani, capo della guardia presidenziale all’origine del colpo di Stato, ha chiesto e incassato il supporto dei mercenari russi della Wagner: Yevgeny Prigozhin, in un’intervista ad Afrique Media riportata dalla Reuters, ha detto che il battaglione è pronto a rafforzare la presenza nel continente.
Blinken, ripristinare immediatamente governo legittimo
“Accolgo con grande favore e sostengo la leadership dei capi di Stato e di governo dell’ECOWAS per difendere l’ordine costituzionale in Niger. Il governo legittimo e democraticamente eletto deve essere ripristinato immediatamente”. Lo scrive su Twitter il il segretario di Stato degli Stati Uniti, Anthony Blinken.
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