Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “Le principali economie stanno prendendo il comando della transizione. Questo accordo rappresenta un passo significativo avanti, un collegamento tra i risultati della Cop di Dubai e la prossima Cop 29 di Baku“.

di Emanuela Ricci

Ieri a Torino al termine dei lavori del G7 Clima, Energia e Ambiente, presieduto dall’Italia, si è deciso di abbandonare il carbone come fonte di energia entro il 2035 ed eliminare gradualmente i comustibili fossili entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Obiettivo cardine è quello di ridurre l’aumento della temperatura media del pianeta di 1,5 gradi centigradi.

Nel documento conclusivo, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone hanno confermato il loro impegno a eliminare gradualmente i combustibili fossili e raggiungere lo zero netto entro 26 anni, impegnandosi anche a triplicare la capacità di produzione di energie rinnovabili entro il 2030. Altro obiettivo del G7 è quello di aumentare di sei volte gli stoccaggi di energia entro il 2050, consapevoli del fatto che il ricatto energetico da parte dei Pasei del Sud del Globo può essere utilizzato, in qualsiasi momento, come arma strategica.

Tutti d’accordo sull’importanza dell’elettrico come tecnologia indispensabile per la mobilità. Da questo assunto l’impegno ad accelerare la sostituzione del parco veicolare, promuovendo di pari passo lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica pubblica entro il 2030. Sui biocarburanti ci sono degli accenni nel documento finale quale una tra le strade da percorrere per raggiungere la decarbonizzazione completa alla quale dovranno affiancarsi simultaneamente anche diversi percorsi alternativi concorrenti.

E’ nata, nel corso dei lavori, una coalizione per l’acqua a Torino per affrontare la crisi idrica globale. Prossimo appuntamento al G7 Finanze a Stresa (VB) alla fine di maggio sul Lago Maggiore dove si discuterà degli investimenti necessari a sbloccare finanziamenti per migliaia di miliardi di dollari, molto più di quanto pianificato in precedenza, proprio per favorire una transizione energetica davvero sostenibile.