di Redazione
Anche se le autorità di Mosca la definiscono una morte “improvvisa”, il decesso di Alexei Navalny è letto come l’epilogo, quasi un martirio per un ideale: la lotta per la libertà. Antonio Tajani, in occasione della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha dichiarato con fermezza che il Cremlino ha delle responsabilità nella scomparsa dell’unico avversario di Putin. Tajani ha ribadito il suo punto di vista anche in un’intervista serale a Rai 3, affermando che, pur non uccidendo direttamente una persona, il regime di Putin ha contribuito alla sua morte.
I leader mondiali presenti, tra cui il segretario di Stato americano Antony Blinken, David Cameron, Annalena Baerbock e Sejourné, hanno espresso indignazione per la morte di Navalny e hanno chiesto alle autorità russe di fare chiarezza sulle circostanze del decesso. Sebbene nel comunicato finale si adotti un tono più diplomatico rispetto al giorno precedente, l’Italia, rappresentata da Tajani, ha espresso la sua ferma opposizione alla persecuzione del dissenso politico e alla limitazione della libertà di espressione in Russia.
Durante la ministeriale degli Esteri del G7 a Monaco, Tajani ha chiesto un momento di silenzio per commemorare l’oppositore russo morto in carcere e ha sottolineato l’importanza di una Difesa europea autonoma per stigmatizzare il ruolo dell’UE nella NATO. Tajani ha appoggiato, quindi, la proposta della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen di istituire un commissario europeo per la Difesa, sottolineando il pieno sostegno dell’Italia a tale iniziativa.
Durante il vertice del G7 a Monaco, si è discusso anche del rilancio del supporto occidentale all’Ucraina in guerra. Tajani ha sottolineato il sostegno italiano all’Ucraina aggredita, annunciando un nuovo pacchetto di aiuti e un accordo bilaterale di sicurezza con l’Ucraina.
Riguardo al Medio Oriente, durante il vertice del G7 a Monaco è stato espresso un forte appello per il cessate il fuoco nella guerra in corso. I leader hanno manifestato profonda preoccupazione per le conseguenze sulla popolazione civile dell’operazione militare israeliana a Rafah, nella Striscia di Gaza. Tajani ha sottolineato l’importanza di una sospensione dei combattimenti per garantire la liberazione degli ostaggi e permettere l’arrivo degli aiuti ai civili colpiti dagli scontri.
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