Roberto Giovannini su La Stampa ha scritto un articolo su un progetto che in futuro potrebbe diventare spinoso per gli equilibri geopolitici. Parliamo del progetto EastMed, un gasdotto per unire le risorse di gas di Israele e Cipro con l’Europa, tramite la Grecia attraversando l’Italia.
Circa 2 mila chilometri con una una capacità di almeno 10 miliardi di metri cubi l’anno che partirà a circa 170 chilometri dalla costa meridionale di Cipro. Da qui si snoderà lungo i fondali fino al territorio cipriota, poi passerà per Creta, giungerà in territorio greco e infine, tramite il gasdotto Poseidon, arriverà a Otranto.
Il vantaggio per l’Italia è quello di avere un combustibile strategico e più pulito rispetto ai combustibili fossili provenienti dalla Russia, dall’Algeria o dall’Azerbaigian. Avere due fornitori di gas non è cosa da poco conto.
Il tempo stimato per la costruzione si aggira a circa 5 anni ed interessa i giacimenti scoperti a partire dal 2010 tra Israele, Egitto, Cipro e Turchia.
Il progetto “ambizioso” vede l’Egitto sfavorevole poichè estromesso dall’operazione e la Turchia che sostiene e finanzia l’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord, che non riconosce il diritto del governo di Nicosia a sfruttare esclusivamente le risorse del fondale marittimo attorno alla costa cipritota, e chiede, pertanto, parte delle royalty. Anche la Russia non è affatto favorevole al progetto poichè, oggi, è il maggiore fornitore di gas per l’Europa.