Rimane altissima la tensione in Medio Oriente. Numerose le esplosioni che nella tarda serata di ieri si sono udite nella zona metropolitana e nei cieli di Tel Aviv. Non ci sono al momento notizie di vittime.

Hamas ha rivendicato da Gaza il lancio di razzi. Dopo aver minacciato di colpire Tel Aviv, Hamas ha lanciato una pesante raffica di razzi da Gaza verso il centro e il sud di Israele. Lo fa sapere l’esercito israeliano sul suo account Twitter. «Uomini, donne, bambini e anziani sono attualmente nei rifugi», aggiungono le forze armate israeliane. Intorno alla mezzanotte, inoltre – secondo la stessa fonte – un veicolo palestinese ha sfondato un checkpoint militare e ha tentato di travolgere i soldati israeliani a sud-ovest di Hebron. Un soldato israeliano ha risposto all’attentato sparando verso il veicolo.

In serata ha parlato anche Benyamin Netanyahu. «Non c’è operazione più giusta o morale». ha detto il premier israeliano riferendosi al conflitto con Hamas a Gaza. Netanyahu ha poi ricordato che le ostilità hanno avuto inizio con il lancio dei razzi su Gerusalemme lo scorso lunedì da parte di Hamas. Il premier ha quindi aggiunto che il conflitto durerà ancora «pochi giorni». E poi. L’operazione in corso proseguirà «per il tempo necessario». Netanyahu ha ringraziato il presidente americano Joe Biden per il suo fermo sostegno ed ha sottolineato che Israele sta facendo il possibile per evitare vittime tra i civili. Parlando delle violenze da parte di arabi in Israele Netanyahu ha usato il termine «terrorismo» ed ha avvertito che «chiunque agirà come un terrorista verrà trattato come tale». E infine. «Ci aspettiamo giorni non facili, ma saremo uniti e forti».

Rispondendo agli attacchi ci Hamas, l’aviazione israeliana ha colpito nel pomeriggio, dopo un breve preavviso, il grattacielo al-Jala, nel pieno centro di Gaza, sede di al-Jazeera e di agenzie internazionali di informazione tra le quali l’Associated Press. Gli altri piani sono occupati da uffici commerciali. I bombardamenti hanno colpito anche la torre dei media, l’edificio sede dell’Ap e di al-Jazeer, azione che ha visto la condanna da parte della Casa Bianca, con il presidente Joe Biden che ha sentito al telefono il premier Bibi Netanyahu. Ma, per la prima volta dal suo insediamento, il presidente americano ha anche parlato con il leader palestinese Abu Mazen. Con il quale, secondo l’agenzia Wafa, ha sottolineato gli «sforzi americani con le parti per riportare la calma e ridurre la violenza nella regione».

Israele finora conta 140 feriti e 10 i morti in totale: 8 colpiti direttamente dai razzi, 2 per gli effetti collaterali. Hamas – mentre a Gaza le vittime sono 145 (di cui 41 bambini) e i feriti circa 1.100 – ha rivendicato la salva di razzi su Tel Aviv «come risposta alla strage», durante un attacco dell’aviazione israeliana, della famiglia Abu Hatab di cui, secondo fonti a Gaza, si è salvato solo un bambino estratto dalle macerie. Israele ha replicato che il raid era diretto a colpire alti esponenti di Hamas che si trovavano a Shati e che l’organizzazione terroristica «usa deliberatamente civili come scudi umani per proteggere le proprie attività ostili».

Gaza. Colpita la sede di Al Jazeera e di agenzie internazionali di informazione

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