“In soli 14 giorni e in condizioni difficili abbiamo evacuato e portati in salvo 4.890 cittadini afghani tra cui molte donne e bambini. Abbiamo fatto il massimo, nel pomeriggio è partito anche l’ultimo C130 con a bordo i militari italiani che sono stati impegnati in questa operazione, la Joint Evacuation Task Force. Con oggi termina l’impegno ventennale delle forze armate italiane in Afghanistan e il mio pensiero va ai 54 caduti, alle loro famiglie, ai 723 feriti e alle vittime degli atti terroristici“. Sono queste le parole pronunciate dal generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, comandante del comando operativo di vertice interforze.
Per l’operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal Covi Comando Operativo di Vertice Interforze, comandato dal generale Luciano Portolano, la Difesa ha messo in campo, 8 aerei, 4 KC767 che si alternano tra l’area di operazione e l’Italia e 4 C130J,
Toccanti le testimonianze dei cittadini afghani che hanno raggiunto il nostro Paese. “Sono contento di essere in Italia e ringrazio le Forze Armate italiane: in questi tempi così difficili non ci ha lasciati soli in Afghanistan. Nonostante tutte le difficoltà, ci hanno portati via. Dopo un lungo viaggio di quasi due giorni, siamo stanchi ma contenti di essere in un Paese sicuro“. Così uno dei cittadini giunto alla Base Logistica dell’Esercito di Colle Isarco (BZ) dopo essere sbarcati precedentemente a Fiumicino con un volo militare proveniente da Kabul. L’uomo, giunto in Italia con la sua famiglia, dice di sperare adesso “di poter essere utile alla società italiana“, lui come gli altri arrivati, e auspica di tornare in Afghanistan quando “un giorno, ci auguriamo, potrà diventare un Paese sicuro“.
Continua a salire intanto la paura di nuovi attacchi mentre, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal (Wsj), sale a 100 morti il bilancio degli attentati di ieri all’aeroporto di Kabul, 13 soldati americani già accertati e almeno 90 cittadini afghani.