Il Premier Gentiloni non poteva scegliere luogo migliore per festeggiare il 1 maggio. Con i militari italiani, impiegati in missione fuori dai confini nazionali per difendere il proprio Paese da dove proviene la minaccia.
“Ho festeggiato il primo maggio nella base di Ali Al Salem con i militari che lavorano contro Daesh e per la nostra sicurezza”. Cosi’ il premier Paolo Gentiloni racconta, anche su twitter, la sua visita in Kuwait e ai soldati del contingente italiano di stanza nell’emirato. “L’Italia – sostiene il presidente del Consiglio – considera il lavoro che si fa qui di importanza straordinaria per contribuire all’interesse non solo strategico, legato ad esigenze di politica estera, ma direttamente legato alla sicurezza del nostro paese e delle nostre famiglie, con il vostro lavoro contribuite alla sicurezza di tutti gli italiani.
“Sconfiggere Daesh nella roccaforte di Mosul come a Raqqa in Siria avra’ un’importanza simbolica straordinaria non perche’ cancellera’ la minaccia terroristica che sappiamo potrebbe ripresentarsi in altri modi ma fara’ venire meno il mito di una sorta di potenza simbolica e invincibilita’ dello Stato Islamico, un mito sanguinario attorno al quale attraverso Internet si alimentano le azioni di gruppi e singoli in giro per l’Europa ed il mondo, si alimenta la macabra violenza” di chi compie attentati contro cittadini “innocenti”. Quel mito – ha condannato Gentiloni – alimenta la radicalizzazione che avviene in alcune parti delle nostre periferie. Se voi con il vostro lavoro contribuite a distruggere il mito sara’ fondamentale per ridurre la capacita’ di attrazione del terrorismo a livello internazionale, un contributo enorme e fondamentale alla vostra sicurezza”.
di Redazione
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