George Pelecanos, residente a Silver Spring, più un sobborgo di Washington DC che una cittadina del Maryland di oltre 70.000 anime, come geografia imporrebbe, è uno scrittore trasformatosi con il passare degli anni in abile sceneggiatore e regista e sta spingendo per trasformare il Distretto di Columbia in un nuovo mercato per il cinema di Hollywood.
Nove anni dopo l’ultima puntata della serie televisiva statunitense “The Wire”, ambientata nella vicina Baltimora e prodotta dalla HBO (trasmessa in USA dal 2002 al 2008, con 60 episodi), lo scrittore di origine greca è tornato dietro la telecamera, questa volta per l’adattamento per il grande schermo della “crime anthology” “D.C. Noir” uscito in USA nel 2006 edito in Italia due anni dopo dalla Alet Edizioni (casa editrice acquisita nel 2011 dalla Fandango) con la rivisitazione del titolo in “Washington Noir”, più fruibile per il mercato italiano.
La raccolta curata proprio da Pelecanos comprendeva racconti spiccatamente “noir” ambientati nella capitale degli Stati Uniti, una “città segreta”, come la descrive lo stesso, dove la corruzione è la prima regola per sopravvivere, dai vicoli più oscuri ai palazzi del potere. Parlando della capitale Pelecanos afferma: “Ci sono luoghi più facili in cui vivere, ma pochi sono più interessanti. In nessun altro posto le divisioni di razza, ceto e cultura sono più evidenti che a Washington D.C..
“Stiamo filmando in tutta la città, in tutti e quattro i quadranti” riferisce Pelecanos.
La scorsa settimana è stato avvistato dai passanti mentre girava alcune scene nel quadrante Nord Ovest della città e più precisamente nel quartiere di Park View. Un residente della zona ha scattato una fotografia e l’ha pubblicata su Instagram scrivendo nel commento: “Quante sono le probabilità che George Pelecanos con la sua troupe televisiva bussi alla tua porta dicendo che vuole girare alcune scene del suo film nel tuo appartamento??? Beh, è quello che sta accadendo proprio ora nel mio salotto”.
“Si, l’ho fatto” dice Pelecanos ridendo. “Sono letteralmente entrato nelle case della gente che si è dimostrata generalmente interessata ed ha accettato senza problemi”.
Una delle molteplici storie del film è diretta dal figlio di Pelecanos, Nicholas. Nel film recita l’attore nato nel D.C. Gbenga Akinnagbe, vecchia conoscenza di Pelecanos per aver lavorato con lui in “The Wire” e nella nuova ed attuale serie televisiva “The Deuce” anch’essa prodotta da HBO. In linea di massima il regista assume soprattutto talenti locali e ci tiene a ribadire che la sua è una produzione totalmente washingtoniana. A tal proposito, ha invitato ad assistere alle riprese anche gli studenti iscritti al corso di Cinema della Howard University della capitale americana.
Pelecanos spera di completare un grande progetto cinematografico nel D.C., in modo che la città venga inserita su una nuova mappa cinematografica degli Stati Uniti d’America.
“Stiamo cercando di mostrare che qui si può fare cinema e lo stiamo facendo mostrando che Washington non è solo monumenti”.
Il suo obiettivo a lungo termine è quello di ottenere dall’amministrazione cittadina delle agevolazioni sul credito di imposta in modo tale che gli studi cinematografici siano più propensi a scegliere il D.C. per la loro produzione.
“La gente vorrebbe poter girare film qui, in città c’è molto da offrire in termini di scenari e di persone” afferma Pelecanos “ma tutto è subordinato alla tassazione”. Secondo il produttore il “D.C. Film Office” pur sforzandosi per far fronte alle ingenti spese è al limite della sopportazione.
“D.C. Noir dovrebbe uscire nelle sale nel 2018 e spero che sarà un grande film” così chiude l’intervista George Pelecanos.
Ma chi è George Pelecanos?
Scrittore di origine greca, prima di approdare alla scrittura, ha fatto innumerevoli lavori tra i quali il barista, il cuoco, il venditore di scarpe ed elettrodomestici, mestieri che farà poi svolgere a molti protagonisti dei suoi romanzi ed esperienze di vita che gli hanno permesso di saper scrivere in modo magistrale dell’uomo qualunque della strada come in pochi riescono a fare. Pelecanos non ha studiato scrittura e non ha mai frequentato nessun corso che gli insegnasse a “trattare le parole” e metterle su una pagina bianca, ma nonostante questo lui ci riesce benissimo e ci racconta la vita con degli affreschi che sembrano quasi istantanee. E’ un grande amante della musica Soul e Rock degli anni sessanta e settanta, musica che mentre si è assorti nella lettura dei suoi splendidi romanzi, ci sembra quasi di ascoltare come se fosse una colonna sonora, sempre molto adatta alle fasi del racconto.
Nel corso della sua carriera ha vinto diversi premi come il premio “Raymond Chandler” in Italia, il “Falcon” Giappone ed il “Grand Prix Du Roman Noir” in Francia. In Italia è stato ospite al Festivaletteratura di Mantova nel 2004. Scrive per giornali e riviste come il Washington Post, GQ, il New York Times, Mojo, Uncut e molte altre. È stato distributore cinematografico: ha lavorato con i fratelli Coen e ha fatto conoscere negli Stati Uniti “The Killer” di John Woo. Attualmente, come già anticipato, scrive anche per la televisione. È uno dei creatori e soggettisti di “The Wire”, serie poliziesca pluripremiata e di “The Deuce”, attualmente in onda anche nel nostro paese sul canale Sky Atlantic. Entrambe le serie sono contraddistinte da una sorta di bollino di qualità rappresentato dalla produzione HBO, la stessa per cui Pelecanos ha partecipato alla scrittura della serie ambientata sullo sfondo della seconda guerra mondiale prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks intitolata “The Pacific”.
GB
Foto: The Washington Post