Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, questa settimana, la cancelliera tedesca Angela Merkel si recherà in Azerbaigian per discutere lo sviluppo di un oleodotto meridionale per fornire gas all’Europa, dal Caspio.
La visita evidenzia l’intento di apertuta della Merkel di ricercare fonti alternative di gas a prezzi accessibili anche se rimane l’impegno nel gasdotto Nord Stream 2, che trasporterà il gas direttamente dalla Russia, sotto il Mar Baltico verso la Germania.
“Abbiamo un grande interesse a sviluppare ulteriormente il Corridoio del Sud… Questo fa parte della strategia di diversificazione dell’UE per ottenere gas da altre regioni, non solo dalla Russia, verso l’Europa”, ha affermato un alto funzionario del governo Tedesco.
A Baku, la Merkel discuterà di questioni energetiche, compreso il miglioramento delle infrastrutture per aiutare il trasporto di gas dall’Azerbaijan verso l’Europa, attraverso la Turchia.
L’Azerbaigian sembra esser destinato a svolgere un ruolo cruciale in quanto prevede di lanciare la seconda fase di un gasdotto dal vasto campo di Shah Deniz all’Europa. Si prevede che Shah Deniz II produca 16 miliardi di metri cubi di gas all’anno dal 2020, con 10 miliardi di metri cubi destinati all’Europa e 6 miliardi di metri cubi per la Turchia e la Georgia.
In seguito, il gas potrebbe essere portato dal Turkmenistan, dall’Iran e dall’Iraq verso l’Europa. In segno di progresso, l’Iran, la Russia, il Kazakistan, il Turkmenistan e l’Azerbaigian hanno concordato in linea di principio questo mese su come dividere potenzialmente le enormi risorse di petrolio e gas del Mar Caspio.
Tuttavia, il gasdotto meridionale è compensato da Nord Stream 2, un’iniziativa di Gazprom che raddoppierà la capacità di esportazione della Russia in Europa a 110 miliardi di metri cubi. Quel gasdotto è ben accolto da gran parte dell’industria tedesca, che vuole tutto il gas più economico possibile.
Il mese scorso Trump, che sta facendo pressione sulla Germania a comprare più gas naturale liquefatto negli Stati Uniti, ha accusato la Germania di essere “un prigioniero” della Russia a causa della sua dipendenza energetica, un’accusa che la Germania nega.
I dati del BAFA, autorità statale per il commercio estero, hanno evidenziato che, nella prima metà del 2018, la Germania ha importato circa il 39% del suo gas dalla Russia.
La Merkel ha discusso di energia durante i colloqui avvenuti con il presidente russo Vladimir Putin, in un palazzo fuori Berlino, durante il fine settimana e si recherà altresì in Georgia e in Armenia a partire da giovedì. Sabato terrà colloqui con il presidente azero Ilham Aliyev.