Germania, vescovo Bilz battezza nave ONG Lifeline. De Felice : “Sassonia svegliati, esci dal torpore della falsità borghese del soccorso in mare”

   

Il vescovo Bilz della Chiesa protestante tedesca battezza una nuova nave negriera per la ONG Lifeline, con l’ipocrita sfacciataggine di chi gioca con la pelle degli esseri umani. Diventando complice dei mercanti di esseri umani, iI vescovo tedesco è parte integrante del piano diabolico di attacco all’Europa, in barba ai fedeli protestanti ignari del gioco d’azzardo del loro vescovo. Sassonia svegliati, esci dal torpore della falsità borghese del finto soccorso in mare!” Così ha tuonato l’ammiraglio div. (ris.) Nicola De Felice sul suo profilo fb.

Vesco Bilz – Chiesa Protestante tedesca

L’ammiraglio De Felice di flussi migratori se ne intende e conosce bene gli artifizi messi in piedi dalle varie Ong la cui missione principale è il profitto nascosto il più delle volte dall’emergenza umanitaria, quella di salvare vite umane in mare. L’Ammiraglio che ha svolto durante la sua carriera l’incarico di addetto per la Difesa presso l’Ambasciata italiana a Tunisi e per ultimo ha comandato il Comando Marittimo Sicilia è sicuramente la persona più qualificata in Italia per parlare del fenomeno dei flussi migratori nel Mediterraneo e le sue parole, pertanto, assumono un significato più che autorevole. L’Italia e l’Ue non possono più far finta di niente.  Nicola De Felice, Senior Fellow del Centro Studi Machiavelli, ha anche realizzato per la Lega Salvini Premier, nella sua articolazione laziale, il documento programmatico dal titolo Una strategia per una regione sicura.

A pagarne le spese per aver difeso i confini del proprio Paese è stato, non a caso, il leader della Lega Matteo Salvini che proprio ieri, nella vicenda dello sbarco dei migranti dalla nave Gregoretti al centro dell’udienza preliminare in corso nell’aula bunker di Catania che vedeva l’ex ministro dell’Interno accusato di sequestro di persona per lo sbarco ad Augusta di 131 persone salvate nel Canale di Sicilia nel luglio del 2019, ha ricevuto l’assoluzione: “non ha violato alcuna delle convenzioni internazionali”, le sue scelte sono state “condivise dal governo” e la sua posizione “non integra gli estremi del reato di sequestro di persona” perché “il fatto non sussiste”. Lo ha detto il pm Andrea Bonomo, ribadendo la richiesta di non luogo a procedere.

Al riguardo il 12 febbraio 2020 l’ammiraglio De Felice aveva già dato il suo parere sul caso Gregoretti. (video in copertina)

ONG Lifeline

Mission Lifeline viene fondata nell’ottobre 2015 quando i primi freddi resero particolarmente pericolosa quella che all’epoca veniva identificata come rotta balcanica. Inizia come “Dresden-Balkan-Konvoi” con pochi volontari, che decidono che non si poteva rimanere a guardare: da Dresda, in Germania, si organizza a novembre una piccola missione, a sostegno dei profughi siriani.

Il mese successivo la missione inizia a organizzare centri di assistenza in Grecia, prima a Idomeni e poi sull’isola di Chio.

Dresden-Balkan-Konvoi si specializza nella primissima assistenza dei migranti appena sbarcati, che nel corso dell’inverno arrivano spesso in condizioni di ipotermia. Qui il gruppo si allarga, e diventa una struttura nevralgica del primo soccorso su tutta l’isola.

Dopo la chiusura della rotta balcanica e le sempre piú frequenti tragedie nel Mediterraneo centrale il Dresden-Balkan-Konvoi organizza un nuovo gruppo che si dedica esclusivamente alla ricerca e salvataggio in mare, pur senza lasciare scoperta l’isola di Chios.

Nasce così nel 2016 Mission Lifeline, e inizia dal nulla senza neanche un’imarcazione. Solo qualche mese dopo, attraverso un’altra Ong, il gruppo riesce a trovare un’imbarcazione in grado di accogliere qualche centinaio di persone.

Uno dei precedenti dell’ONG Lifeline a largo delle coste italiane

La nave Eleonore della ong Lifeline, anni fa dopo aver soccorso 101 migranti fece rotta verso la Sicilia, infrangendo il divieto di ingresso in acque italiane che le era stato imposto dal governo Conte 1.

La decisione di forzare il blocco venne presa dal capitano Klaus Peter Reisch, che aveva dichiarato lo stato di emergenza. Secondo Reisch, la situazione a bordo era diventata insostenibile: dopo otto giorni in mare, la nave non aveva ancora ricevuto l’indicazione di un porto sicuro e molti dei migranti che aveva soccorso tra i quali vi erano anche 30 minori non accompagnati, furono costretti a dormire all’aperto, legati a delle imbracature per non cadere in acqua.

L’imbarcazione arrivata a Pozzallo venne sequestrata dalla Guardia di Finanza, al comandante gli venne comminata una multa di 300 mila euro. Ma il comandante  Klaus Peter Reisch, intervistato dal  Corriere della sera dichiarò che non si sentiva affatto preoccupato perchè si occupava da tempo di soccorso in mare ed era già stato arrestato nel 2018 per aver fatto rotta su Malta con una nave della stessa ong.