Un gilet giallo a Parigi: “Non hanno il diritto di lasciarci nella merda….”. Riprendono le proteste in varie città della Francia

   

I gilet gialli a Parigi hanno bruciato le motociclette e hanno fatto esplodere le barricate sul lussuoso Boulevard Saint Germain, mentre le proteste contro l’alto costo della vita e l’indifferenza percepita del presidente Emmanuel Macron sono diventate sempre più violente. Le ultime marce dei “gilet gialli” sono iniziate pacificamente ma sono poi degenerate nel pomeriggio mentre i manifestanti lanciavano ogni cosa  contro la polizia antisommossa bloccando i ponti sulla Senna.

I poliziotti hanno sparato lacrimogeni per impedire ai manifestanti di attraversare il fiume e raggiungere l’Assemblea Nazionale. Un ristorante su un battello è stato incendiato e un poliziotto è rimasto ferito dopo essere stato investito da una bicicletta, scagliata da una strada sopra la riva del fiume.

Due mesi dopo aver iniziato a bloccare le strade, occupare i caselli autostradali e inscenare a volte violente proteste di piazza a Parigi, i gilet gialli vogliono dare un nuovo slancio ad  un movimento che si era  indebolito  durante le vacanze di Natale.

Il governo di Macron, scosso dai recenti disordini,  questa settimana ha ordinato la cattura di vari rappresentati  dei gruppi di agitatori che cercano di rovesciare il governo. A guidare i disordini è la rabbia, in particolare tra i lavoratori a bassa retribuzione, la stretta sui redditi delle famiglie e la convinzione che Macron sia sordo ai bisogni dei cittadini mentre promuove riforme intese a favorire i ricchi.

Non hanno il diritto di lasciarci nella merda come questa“, ha detto il manifestante Francois Cordier a Reuters. “Siamo stufi di dover pagare tutto il tempo, ne abbiamo abbastanza di questa schiavitù, dovremmo essere in grado di vivere con i nostri stipendi“.

Il portavoce del governo Benjamin Griveaux è fuggito dal suo ufficio attraverso una porta sul retro, dopo che un piccolo numero di manifestanti ha fatto irruzione nel complesso e distrutto alcuni veicoli. Il ministro degli Interni Christophe Castaner ha detto che circa 50.000 persone hanno protestato nelle città di tutto il paese, tra cui Bordeaux, Tolosa, Rouen e Marsiglia.

L’affluenza è stata superiore alla settimana scorsa ma in netto calo rispetto alle prime settimane delle proteste.

Mentre calava la notte i poliziotti hanno disperso  decine di gilet gialli raccolti su Avenue des Champs-Elysees a Parigi. Le immagini televisive mostravano giovani incappucciati che appiccavano il fuoco ad un’auto in una strada secondaria. Per fortuna non si sono ripetute le scene di novembre scorso  quando i negozi furono saccheggiati, le banche vandalizzate e l’Arc de Triomphe venne deturpato.

Le autorità sostengono che nelle ultime settimane siano aumentate le dimostrazioni di piazza di  anarchici, anticapitalisti e gruppi di estremisti  ai margini del movimento dei gilet gialli.

Le proteste arrivano a 18 mesi dal mandato di Macron e dalla sua spinta a ridisegnare l’economia. Il mese scorso, Macron ha promesso tagli alle tasse per i pensionati, aumenti salariali per i lavoratori più poveri e l’abbandono dei previsti aumenti delle tasse sul carburante, con un costo per il Tesoro di 10 miliardi di euro. È stata la prima grande inversione di marcia per un presidente neoeletto.

Nel discorso di Capodanno, Macron ha promesso, tuttavia, di portare avanti il ​​suo programma di riforme, dicendo: “Non possiamo lavorare di meno, guadagnare di più, tagliare le tasse e aumentare le spese”.

Macron deve affrontare anche il problema del calo vertiginoso della popolarità e per questo dovrebbe presto  presentare i suoi piani per i prossimi mesi:  “includono un dibattito a livello nazionale su questioni ecologiche, fiscali e istituzionali”.