Una condanna dell’intervento militare russo in Ucraina e’ contenuta in una lettera firmata da 4mila fra insegnanti, accademici, studenti, laureati e personale della prestigiosa Universita’ statale ‘Lomonosov’ di Mosca, la piu’ antica della Russia. ‘Condanniamo categoricamente la guerra che il nostro Paese ha scatenato in Ucraina’, si afferma nel documento. Intanto Maria Ovsiannikova, la donna che ha interrotto una diretta della tv di Stato russa con un cartello contro la guerra, attacca ancora il regime spiegando in un messaggio pre-registrato che in Russia sono stati tutti “zombificati”. “Ciò che sta succedendo in ucraina è un crimine. E la Russia è l’aggressore. La responsibilità di questa aggressione è “di una persona sola e questa persona è Vladimir Putin”, si legge in un tweet. “Mio padre è ucraino e mia madre è russa e non sono mai stati nemici“, spiega ancora Maria Ovsiannikova nel video, “purtroppo ho lavorato al canale uno negli ultimi anni e ho lavorato alla propaganda del Cremlino. E ora mi vergogno molto“, “scendete in strada, non abbiate paura. Non possono incarcerarci tutti”, è l’appello conclusivo. La donna è stata poi arrestata dalla polizia.
ZELENSKY. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky afferma che i colloqui tra le delegazioni ucraine e russe proseguiranno nel corso della giornata. Parlando in un video, Zelensky ha affermato che la delegazione ucraina ha svolto un buon lavoro durante i colloqui di ieri. Non ha fornito ulteriori dettagli. Il presidente ucraino ha detto di aver parlato con il primo ministro israeliano Naftali Bennett come parte degli sforzi per “porre fine rapidamente alla guerra” e raggiungere una “pace onesta“. Bennett, che ha cercato di mediare una soluzione pacifica, ha anche parlato lunedì con il presidente russo Vladimir Putin.
CONSIGLIERE PRESIDENZA UCRAINA. La guerra in Ucraina finirà entro maggio “perché la Russia esaurirà le risorse per continuare l’invasione“. Lo sostiene – in un video diffuso dai media ucraini – Oleksiy Arestovich, consigliere della presidenza ucraina, sottolineando che “i tempi esatti dipenderanno da quante risorse il Cremlino è disposto a impegnare per la campagna”. “Penso che entro l’inizio di maggio – ha detto – dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo. Siamo a un bivio, ora: o ci sarà un accordo di pace molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni siriani per un secondo ‘tentativo’ e, quando respingiamo anche loro, un accordo entro metà aprile o fine aprile”. Infine, “uno scenario completamente folle potrebbe spingere la Russia ad inviare nuovi coscritti dopo un mese di addestramento“.
KIEV SOTTO ASSEDIO. Nel frattempo alcune esplosioni sono avvenute poco dopo le 5 (ora locale) nel centro di Kiev. La notizia è stata diffusa sui social. Le deflagrazioni, almeno tre, sono avvenute in una zona residenziale. Si tratterebbe – secondo fonti non confermate – di missili balistici. Le esplosioni – secondo quanto si vede in alcuni video pubblicati sui social dalle Forze armate ucraine – hanno interessato un palazzo residenziale di 10 piani a Kiev. Numerosi gli appartamenti in fiamme. L’edificio è stato gravemente danneggiato. Molti detriti – in particolare vetri e serramenti divelti – si sono accumulati nel cortile davanti al palazzo.
VERTICE USA-CINA. A Roma i colloqui tra il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il responsabile della politica estera del partito comunista cinese Yang Jiechi. “Serve la massima moderazione” ha detto Yang, esortando Cina e Usa a “gestire le divergenze” e chiedendo a Washington di smettere di screditare Pechino con informazioni false. A rendere difficili i colloqui di Roma, l’allarme lanciato dagli Usa secondo cui “La Cina e’ pronta a fornire armi alla Russia“.
“Questo incontro non era un negoziato su questioni o risultati specifici, ma uno schietto scambio di vedute“. “E’ stata una sessione intensa di sette ore a riflettere la gravità del momento, insieme al nostro impegno a mantenere aperte le linee di comunicazione”, ha aggiunto l’alto funzionario. Alla domanda se si ritiene che l’incontro abbia avuto successo ha poi risposto: “Credo che dipenda dalla definizione che diamo della parola successo, ma credo che sia importante mantenere aperte le linee di comunicazione tra Usa e Cina, specialmente sulle aree in cui siamo in disaccordo”. E in questo quadro l’incontro di Roma è stato l’occasione per comunicare che “abbiamo preoccupazioni riguardo all’allineamento della Cina con la Russia in questo momento” e Sullivan “è stato diretto nel esprimere queste preoccupazioni e le potenziali implicazioni e conseguenze di certe azioni“.
BIDEN IN EUROPA. In Europa per confermare l’incondizionato appoggio alla Nato e il forte sostegno all’Ucraina contro il nemico russo. Attaccato dal Congresso che gli chiede di fare di piu’ per fornire armi e jet da combattimento a Kiev, Joe Biden valuta un viaggio nel Vecchio Continente. Esclusa la possibilita’ di un clamoroso faccia a faccia con Putin, visto che i rapporti fra Washington e Russia sembrerebbero in apparenza ‘congelati’. Mercoledi’ il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlera’ al Congresso degli Stati Uniti. Probabile un appello per una no-fly zone, per l’invio di armi piu’ sofisticate e per sanzioni ancora piu’ dure contro la Russia.