(di Massimiliano D’Elia) Lia Staropoli, Presidente dell’Associazione “ConDivisa – Sicurezza e Giustizia”, ieri ha ricordato “la Giornata della Memoria dei Caduti dei Servizi di Informazione e Sicurezza”:
“Il 22 marzo rappresenta un appuntamento importante per ricordare quanti nel nostro servizio di Intelligence hanno sacrificato la propria vita per servire il nostro Paese, nel silenzio, con abnegazione e senso del dovere. Gli operatori del Sistema di informazione e Sicurezza della Repubblica, sono Servitori dello Stato che, senza plausi e senza notorietà , affrontando ogni rischio, assicurano alla Patria” conoscenza e cognizione”, allo scopo di salvaguardare la Repubblica da ogni minaccia proveniente sia dall’interno che dall’esterno, ponendo gli Organi Democratici in condizione di prendere le migliori decisioni nell’ interesse degli Italiani. Uomini e Donne a cui i cittadini devono riconoscenza e rispetto. Oggi ricordiamo il sacrificio di Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria, Pietro Antonio Colazzo e tanti altri come loro, senza volto e senza nome, ma del sangue dei quali è intrisa la nostra quotidiana serenità. Qualcuno diceva: “Non perseguimmo gloria e potere, ma l’ Onor nostro e della Patria”.
Il 22 marzo di ogni anno, quindi, e’ la giornata della memoria dei caduti dei servizi di informazione, così è stato deciso da un Consiglio dei ministri lo scorso anno, dove è stato espresso il parere favorevole all’indizione di una “Giornata della memoria” per questi silenziosi servitori dello Stato.
Così come avvenne con l’istituzione del 12 novembre quale giornata in cui ricordare i Caduti militari e civili delle missioni internazionali per la pace, anche il 22 marzo rappresenta il riconoscimento del Paese per coloro hanno sacrificato, in silenzio, la propria vita per la salvaguardia della democrazia repubblicana.
Cerchiamo di scoprire, quindi, la struttura che esiste ma “non esiste” che ci fornisce una cornice di sicurezza unica nel suo genere, specialmente in un momento “critico” come quello odierno dove la minaccia del terrorismo e’ persistente, dichiarata e già perpetrata in quasi tutti i paesi occidentali.
Il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica è così strutturato:
Presidente del Consiglio dei ministri
Autorità delegata
Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR)
Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS)
Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE)
Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI)
Ma cosa fa una tale struttura alle dipendenze del Capo del Governo?
Sul sito web della Presidenza della Repubblica – Agenzie di Sicurezza vi e’ una spiegazione più che esaustiva di quello che fanno, in asssoluto segreto.
“Le attività del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica vengono normalmente identificate con l’intelligence, termine ormai di uso comune ma non sempre conosciuto in tutta la sua complessità. Dal punto di vista tecnico l’intelligence è lo strumento di cui lo Stato si serve per raccogliere, custodire e diffondere ai soggetti interessati – siano essi pubblici o privati – le informazioni rilevanti per la tutela della sicurezza delle Istituzioni, dei cittadini e delle imprese. Tale ruolo, fondamentale e imprescindibile, è assegnato al Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica che a tale scopo si serve di professionalità, provenienti da diversi ambiti, che agiscono secondo procedure specifiche per la salvaguardia della riservatezza degli operatori e delle loro attività.
Tanti gli attori in campo che interagiscono: le due agenzie di intelligence – AISE e AISI – con i loro operativi, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) con i suoi analisti ed esperti nei vari settori, le diverse forze di polizia chiamate a collaborare all’intera operazione, ciascuno secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità. La storia, naturalmente, non è mai accaduta, né sono reali i rifermenti a fatti, persone, luoghi, situazioni. Alcuni di questi avvenimenti potrebbero tuttavia verificarsi un giorno in maniera non del tutto dissimile. E in questo caso potrete sapere meglio cosa fa, davvero, il Comparto intelligence. Oltre a ciò vanno ricordate, tra le attività proprie del Sistema, la collaborazione istituzionale con le Forze armate e di polizia, le altre amministrazioni dello Stato e gli enti di ricerca pubblici e privati; i rapporti con l’Autorità giudiziaria; i controlli del Parlamento, della Corte dei conti e degli organi amministrativi; la tutela del segreto di Stato e delle informazioni classificate.”
In definitiva è correto e socialmente doveroso riconoscere un giorno alla memoria di quanti di loro sono caduti in servizio nell’anonimato. È giusto per le loro famiglie sapere che lo Stato c’è e che gli italiani renderanno omaggio ai loro cari il 22 marzo di ogni anno, solo così non cadranno nell’oblio e ricordarli vorrà dire riconoscere pubblicamente il loro servizio per il Paese.
Grazie, quindi, a quanti di voi continuano, nel silenzio, ad operare per la sicurezza del nostro Paese ed è solo per quello che fate che tutti noi siamo sicuri nelle nostre città, nella nostra quotidianita’.
Non smetteremo mai di pensare a voi, alle forze di polizia, alle forze armate, ai corpi militarmente organizzati, insomma a tutti gli operatori di sicurezza che poi alla fine perseguono lo stesso obiettivo la pace e la proseprità del proprio Paese.
Il 12 novembre e il 22 marzo, di ogni anno, saranno due giornate in cui vi ricorderemo con deferente ringraziamento e profondo orgoglio!