(di Ammiraglio Giuseppe De Giorgi) Il 5 giugno è la data in cui si celebra ogni anno il World Environment Day, Giornata mondiale dell’ambiente. Si tratta di una festività proclamata dall’Assemblea generale dell’Onu quasi mezzo secolo fa, nel 1972, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone di tutto il mondo su questioni come inquinamento, sovrappopolazione, riscaldamento del pianeta, consumo sostenibile. Il mediterraneo è una delle aree più colpite dai rifiuti plastici.
Nel 2016, con il consenso di tutti gli stati membri, la UfM ha conferito a Plustic Busters il “label”, il riconoscimento che lo pone tra i progetti strategici per lo sviluppo dell’area Mediterranea .
Ogni anno vengono riversati negli Oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici” che mettono il mare “a dura prova”.
“Plastic Busters Mpas” è stato finanziato con 5 milioni di euro dal fondo europeo Interreg Europe (2004-2020). Durerà quattro anni e coinvolgerà ben 15 paesi tra cui Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Albania, Grecia. A coordinarlo sarà l’Ispra con la supervisione scientifica dell’università di Siena. Lo scopo del progetto sarà quello di diagnosticare gli impatti delle macro e microplastiche sulla biodiversità nelle aree marine protette, di definire e testare misure di sorveglianza, prevenzione e mitigazione dell’inquinamento marino da rifiuti plastici, di sviluppare un quadro comune di azioni, di politiche e di legislazione. Combattere la plastica è una sfida globale ,le aree protette, gli impatti sulla fauna marina, comprese le specie in via di estinzione, non sono completamente conosciuti, e sono ancora insufficienti le misure di prevenzione e mitigazione.