(di Massimiliano D’Elia) Le confindustrie di Francia e Italia hanno organizzato un forum economico, tracciando una linea netta tra le questioni politiche e quelle economico-industriali. I protagonisti del forum sono stati i due ministri delle finanze. Il francese Bruno Le Maire è stato lapidario sul fatto che l’accordo Stx-Fincantieri si farà. Ma è interessante anche l’invito rivolto all’Italia a partecipare agli accordi Franco-Tedeschi che puntano a promuovere una linea comune di politica economica con al centro la spinta alla manifattura europea.
Sullo stesso tono il ministro italiano Giovanni Tria: “Sono convinto che il confronto debba sempre prevalere perché è l’unico strumento per superare anche i passaggi inevitabilmente divisivi”.
Su Fincantieri-Stx Le Maire è un fiume di buoni propositi: “E’ l’esempio migliore di cooperazione, perché la fusione crea un gigante europeo sul piano globale”.
Sul Tav Tria mostra il suo pieno appoggio: ”Su questo tema ho da sempre una posizione molto chiara, occorre aspettare evoluzioni positive, dopo il dibattito politico interno”.
Alcune frizioni si sono registrate sulla politica fiscale. Il progetto di bilancio europeo promosso da Francia e Germania, che sanziona i paesi non in linea con il patto di stabilità, non ha un senso logico. I fondi dell’Eurobudget dovrebbero servire ad aiutare i paesi più in difficoltà.
Le Maire, freddo al riguarda, rilancia sui nazionalismi che mentono ai loro popoli quando affermano che “il debito pubblico non è grave”, perché invece “è un fardello insostenibile”.
Tria ribatte che «i nazionalisti sono soprattutto nell’Europa del Nord», fra i paesi che premono per rafforzare i vincoli fiscali e limitare i titoli di Stato nei bilanci bancari: “In Europa dovremmo passare più tempo a decidere che cosa fare insieme, e meno a guardare che cosa fa il vicino”.
Sulla web tax l’Italia l’ha trattata nell’ultima manovra, la Francia discuterà di una misura analoga nel consiglio dei ministri di mercoledì, ma un’apertura arriva, inedita, anche dall’Olanda e dal sottosegretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin, che si è detto disposto a trovare una soluzione comune in sede Ocse entro l’anno.
Il forum economico italo-francese ha dimostrato a tutti i maggiori attori intervenuti che se l’Europa ragiona insieme per comuni obiettivi, sicuramente costituisce un problema in più per le altre “superpotenze” mondiali, Usa e Cina in testa. L’asse italo-francese nella cantieristica, di fatto, ha creato un competitor mondiale nel settore di primissimo livello, in grado di sostenere le sfide globali.