Soprattutto il progetto vuole essere una risposta all’invito di Papa Francesco ad essere «Chiesa in uscita» anche in ambito giuridico, come spiegano gli stessi membri del Gruppo. Con esso si concretizzano le parole del Pontefice, recentemente pronunciate nell’udienza al Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, sulla necessità di «riacquisire e approfondire il senso vero del diritto nella Chiesa», dove «la norma giuridica ha un ruolo necessario, ma subordinato e al servizio della comunione».
All’origine dell’iniziativa non ci sono idee ma un’esperienza reale, quella di don Giorgio Giovanelli, parroco nelle Marche e docente di Diritto canonico, nonché vicario giudiziale diocesano, cancelliere generale ed anche referente per il Servizio per la tutela dei Minori che si attiverà in tutte le diocesi entro giugno 2020. «Spesso – racconta don Giorgio – mi trovo di fronte a situazioni che richiedono specializzazione e competenze necessarie per offrire risposte concrete, valide e soprattutto vere alle persone coinvolte. Diverse volte ho notato smarrimento, confusione e, per questo, ho pensato a come poter essere “Chiesa in uscita” per aiutare, in primis, i vescovi delle varie Diocesi ed essere così di sostegno al loro ministero episcopale come anche i sacerdoti, i religiosi e tutte le persone che dovessero trovarsi nella necessità».
Don Giovanelli ha condiviso quindi il suo intento con colleghi e professionisti di riconosciuta fama e professionalità. È nato quindi “Giuristi per la Pastorale”: «Giuristi per un diritto a servizio della persona umana, della sua libertà e della sua felicità, ovviamente sempre in un contesto evangelico ed ecclesiale», spiega il sacerdote.
Già il nome scelto dalla équipe vuole mettere in evidenza la «concezione di diritto quale strumento di servizio pastorale, necessario per una sana convivenza nella compagine ecclesiale». Il logo invece – ideato da don Antonio Pompili – raffigura un libro aperto che richiama il Codice di Diritto canonico che si apre al servizio della Chiesa. Sopra il libro c’è una Croce le cui braccia sono protese sul mondo, il profilo è rappresentato come aperto verso l’alto, ad indicare che la missione della Chiesa ha come destinatari gli uomini ed è orientata alla comunione degli uomini con Dio e degli uomini tra loro.
Nel gruppo di “Giuristi”, oltre al referente Giovanelli, ci sono monsignor Antonio Interguglielmi, per anni direttore dell’Ufficio per le Aggregazioni Laicali e le Confraternite e vice direttore dell’Ufficio Amministrativo del Vicariato di Roma; i professori Marcello Volpe e Mario Ferrante; gli avvocati Alessia Gullo e Fabio Freda.
«È indispensabile, per una Chiesa trasparente e al servizio della verità, che si possa disporre dei necessari aiuti giuridici, non sempre a portata di mano», sottolinea Interguglielmi. «Il gruppo di lavoro è finalizzato ad essere un supporto per tutte le realtà ecclesiali», spiega il professor Volpe, che dice di aver aderito al progetto «con spirito di servizio per poter fornire una nuova modalità di consulenza e assistenza».
L’avvocatessa Gullo sottolinea invece l’importanza della partecipazione del laicato alla vita della Chiesa: «Sono convinta che il laico debba portare, prima di tutto, il proprio peculiare “talento”, la propria competenza». Mentre l’avvocato Freda parla dell’iniziativa come il coronamento di un servizio trentennale – nel foro civile prima, in quello ecclesiastico poi – svolto sempre «non solo come un’attività intellettuale ma come un vero e proprio servizio, da svolgere con quello spirito che Gesù ci testimonia nei Vangeli». «In un momento storico che risulta complesso ma anche di grande stimolo», afferma, alla Chiesa stessa è richiesto «di dotarsi di risorse, anche sul piano giuridico, massimamente idonee per rispondere alle sfide che è chiamata ad affrontare».