Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe #Conte, dal #G20 di #Osaka ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano giapponese “Yomiuri Shimbun”, in cui parla del multilateralismo, della relazione bilaterale tra Italia-Giappone, della Nuova via della seta, della necessità di riforma dell’Unione europea e delle politiche italiane in tema di immigrazione e sicurezza.
Il premier ha auspicato che il summit sia l’occasione per “fare progressi concreti sul commercio, riducendo le tensioni che sono dannose per tutti e riaffermando il commercio internazionale come motore di crescita e progresso”, dichiarandosi ottimista nonostante le difficoltà.
“L’Italia crede fermamente che un multilateralismo equo e veramente efficace sia l’unico modo per difendere gli interessi dell’intera comunità internazionale. In linea con questo principio, siamo contro ogni forma di protezionismo e pratiche commerciali sleali. Attribuiamo inoltre la massima importanza al processo di riforma dell’Omc”, ha dichiarato Conte, assicurando che “l’Italia, insieme ai nostri partner europei, è pronta a fare la sua parte”.
Rapporti Italia Giappone
Conte li ha definiti “eccellenti”, ricordando che prima del vertice di Osaka, ha già incontrato il primo ministro giapponese Shinzo Abe due volte negli ultimi otto mesi, che la visita di Abe in Italia lo scorso aprile è stata “un vero successo” e che il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha compiuto una visita “molto fruttuosa” in Giappone all’inizio di giugno.
“Il meccanismo di consultazione tra i nostri ministeri degli affari esteri è uno strumento importante per promuovere il dialogo politico su questioni bilaterali, regionali e globali di interesse comune”, ha evidenziato il presidente del Consiglio.
Rapporti Europa Asia
“Per far sì che la nostra relazione esprima tutto il suo potenziale, è fondamentale colmare il divario infrastrutturale. Pertanto guardiamo con grande interesse alla visione libera e aperta dell’Indo-Pacifico proposta dal primo ministro giapponese Abe. Questa visione è fondata sullo sviluppo di infrastrutture di qualità, che dovrebbero essere sostenibili e in linea con le aspettative, i bisogni e le priorità di sviluppo di tutti i paesi coinvolti”.
Nuova via della seta
“Europa e Asia rappresentano oltre il 60 per cento del Pil mondiale e il 70 per cento della popolazione mondiale. Il commercio annuale tra i due continenti è superiore a 1.500 miliardi di euro. Il miglioramento della connettività tra le due regioni è quindi indispensabile. Il memorandum d’intesa firmato dall’Italia per la cooperazione con la Cina nel quadro Bri e la mia partecipazione al secondo Belt and Road Forum di Pechino corrispondono a questi obiettivi. E stanno anche perseguendo l’obiettivo di una relazione commerciale ed economica più equilibrata tra Italia e Cina”.
Il tutto dovrà essere ispirato, sostiene Conte, a “principi di trasparenza, inclusione, sostenibilità fiscale e ambientale e parità di condizioni. Abbiamo lavorato duramente per includere questi principi nel memorandum d’intesa firmato con la Cina”.
Procedura d’infrazione
Il presidente del Consiglio ha riferito che nella lettera a Bruxelles ha assicurato “che l’Italia intende essere conforme alle regole europee, finché sono pienamente in vigore”, ma ha anche fatto “un’osservazione politica più ampia”. “È urgente affrontare i limiti strutturali del progetto europeo, al fine di evitare che una certa disaffezione dei nostri cittadini nei confronti delle istituzioni europee degeneri in instabilità sociale e politica. Dobbiamo ridisegnare le regole di governance economica e sociale per garantire un equilibrio efficace e adeguato tra stabilità e crescita, e tra riduzione del rischio e condivisione del rischio, aprendo così la strada a una più forte coesione nelle nostre società”, ha affermato. “L’Italia è pronta a fare la sua parte per costruire un’Europa più vicina ai suoi cittadini: più forte, più solidale, più equa. In qualità di membro fondatore dell’Unione europea, l’Italia intende nutrire il progetto europeo di nuova vita”.
Cooperazione Internazionale
La cooperazione internazionale è la chiave per per affrontare le sfide globali, come la migrazione”, anche a livello del G20.
Sul decreto sicurezza bis , ha specificato: “Nel contesto europeo, l’Italia ha promosso una gestione efficace della migrazione attraverso un approccio multilivello incentrato, in primo luogo, sui movimenti primari. Siamo anche convinti dell’importanza di un ampio investimento politico e finanziario nella cooperazione con i paesi di origine e di transito, al fine di affrontare le cause profonde della migrazione”.