Gli Usa hanno deciso cosa fare degli F-35 destinati alla Turchia, il Dipartimento della Difesa ha dato la sua risposta definitiva lunedì sera.
L’aeronautica americana acquisterà otto jet F-35A originariamente previsti dalla Lockheed Martin per la Turchia per 862 milioni di dollari. L’accordo prevede anche altri sei F-35A già costruiti per la Turchia da destinare all’USAF dopo aver effettuato le opportune modifiche per adeguarli alla configurazione degli Stati Uniti.
Martedì un funzionario della difesa ha dichiarato a Defense News che la modifica del contratto soddisfa le disposizioni della politica di difesa e di spesa prevista per l’anno fiscale 2020 (FY2020). “La spesa si riferisce agli otto velivoli del lotto di produzione n. 14 originariamente programmati per essere consegnati in Turchia nel 2022-23. Gli altri sei F-35A si riferiscono a quelli previsti nel bilancio della difesa FY20.
Il Pentagono e Lockheed Martin avevano finalizzato l’accordo per i lotti 12, 13 e 14 già nell’ottobre 2019, fissando il prezzo degli esemplari del lotto 14 a 77,9 milioni di dollari. La Turchia aveva pianificato di acquistare 100 F-35A ma è stata espulsa dal programma lo scorso luglio dopo aver acquisito il sistema di difesa aerea S-400 dalla Russia anche dopo ripetuti avvertimenti da parte di funzionari statunitensi. In quel momento i primi F-35 della Turchia erano già usciti dalla linea di produzione e i suoi piloti e manutentori si stavano già addestrando negli Stati Uniti insieme al personale americano presso Luke Air Force Base, in Arizona, e Eglin Air Force Base, in Florida.
Da allora sarebbero sei i jet turchi fermi negli hangar americani. A gennaio scorso, Defense One ha riferito che 24 F-35 turchi erano in produzione, anche se dal Pentagono, Ellen Lord aveva detto ai giornalisti che Washington e Ankara non avevano ancora raggiunto un accordo.
Nel FY20 del National Defense Authorization Act, il Congresso ha concesso al Pentagono il permesso di spendere fino a 30 milioni di dollari per far volare i primi sei F-35 turchi in un luogo dove potevano essere conservati fino a quando il dipartimento non avesse elaborato un piano per il loro utilizzo.