Gli Stati Uniti stanno rafforzando la loro presenza in Medio Oriente per impedire l’estendersi del conflitto tra Israele e il gruppo militante palestinese Hamas e per dissuadere l’Iran dal farsi coinvolgere.
La più recente e moderna portaerei statunitense la USS Gerarld Ford – la più grande al mondo – si trova già nel Mediterraneo orientale e sarà raggiunta da una seconda portaerei statunitense la Uss Eisenhower nei prossimi 10 giorni.
Sebbene la Casa Bianca dichiari che non ci siano “piani o intenzioni” per il loro utilizzo, i mezzi militari statunitensi sono comunque in grado di fornire supporto aereo per proteggere gli interessi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, se ritenuto necessario. Gli Stati Uniti hanno anche una serie di basi in Medio Oriente con truppe, aerei da combattimento e navi da guerra.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken, intervenuto domenica al Cairo ha lanciato, in un messaggio, un avvertimento all’Iran: “Quando si tratta della sicurezza di Israele, noi copriamo le spalle a Israele”.
Ha detto che il dispiegamento di due gruppi d’attacco di portaerei non è stato fatto per provocare nessuno, ma solo per inviare un messaggio molto chiaro di deterrenza: “Nessuno deve fare nulla che allarghi questo conflitto in alcun modo, o che promuova l’aggressione contro Israele da qualsiasi altra direzione”.
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha, invece, avvertito che “le mani di tutte le parti in causa nella regione sono sul grilletto“, mentre la missione iraniana presso le Nazioni Unite a New York ha affermato che se Israele non attaccherà Gaza, i suoi interessi o i suoi cittadini, le forze armate iraniane non si impegneranno militarmente.
Israele, dal canto suo, ha giurato di annientare Hamas dopo l’eccidio del 7 ottobre scorso che ha provocato l’uccisione di 1.300 persone ed il sequestro di 150 ostaggi.
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